Quando le dimensioni non contano: McDonald’s vince la causa per gli hamburger

A quanto pare le dimensioni non contano se sei un colosso dei fast food: McDonald's vince una causa basata sulla grandezza degli hamburger

Quando le dimensioni non contano: McDonald’s vince la causa per gli hamburger

Maliziosetti voi, cosa mai stavate pensando: ovviamente parliamo di McDonald’s e quindi le dimensioni in questione sono quelle degli hamburger. Perché a quanto pare McDdonald’s (e anche Wendy’s a dire il vero) hanno vinto una causa nella quale gli venivano contestate le dimensioni degli hamburger.

Un po’ come successo di recente con Burger King, ecco che sia McDonald’s che Wendy’s erano stati denunciati perché, secondo l’accusa, erano rei di aver ingannato i commensali affamati esagerando le dimensioni dei loro hamburger nelle pubblicità.

McDonald’s, gli hamburger non sono grandi come nella pubblicità. Pazienza

McDonald's hamburger

Tutto inizia qualche tempo fa quando il querelante Justin Chimienti ha deciso di denunciare McDonald’s e Wendy’s dopo aver messo a confronto il Big Mac del primo e il Bourbon Bacon Cheeseburger del secondo con le rispettive pubblicità.

Chimienti, residente nella contea di Suffolk a Long Island, aveva denunciato i due colossi rei, a suo dire, di fare pubblicità ingannevole visto che tali pubblicità raffiguravano delle polpette di manzo poco cotte che non corrispondevano poi a quanto venduto visto che la carne si restringe del 25% una volta cotta. In aggiunta secondo Chimienti Wendy’s avrebbe anche gonfiato la quantità di condimenti utilizzata.

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Tuttavia sabato scorso, il giudice distrettuale americano Hector Gonzalez di Brooklyn ha decretato che le accuse contro le due aziende di fast food non sussistevano in quanto non c’erano prove che le catene consegnassero hamburger più piccoli di quelli pubblicizzati. E non c’erano neanche prove che il querelante avesse visto le pubblicità dei panini in questione.

In ben 19 pagine dedicate alla causa, il giudice Gonzalez ha affermato che gli sforzi fatti dalle suddette catene per rendere i loro hamburger visivamente appetitosi non erano “diversi dall’uso di immagini visivamente accattivanti da parte di altre aziende per favorire associazioni positive con i loro prodotti”.

Come a dire: quella è pubblicità, è normale che sembri tutto più bello di come è in realtà. O il querelante in questione pensa davvero che la chioma di capelli diventi lunga e fluente come ci fa vedere la Pantene? Quello succede solo se ti chiami Pennywise.

Il giudice ha poi continuato sostenendo che McDonald’s e Wendy’s non sono legalmente obbligati a vendere hamburger pubblicizzandoli e che i loro siti web forniscono “informazioni evidenti e obiettive” sul peso e sul contenuto calorico degli hamburger. Inoltre ha sottolineato che non è per niente fuorviante descrivere meno condimenti rispetto alla “quantità personalmente preferita” dal querelante.

Attualmente da parte di Chimienti tutto tace, probabilmente sta riponendo il metro da qualche parte. E anche McDonald’s e Wendy’s signorilmente tacciono: hanno vinto la gara di dimensioni, quindi non hanno niente altro da aggiungere al caso.