Regno Unito: in un terzo delle visite ai pub non si consumano alcolici, dice uno studio

Un terzo delle visite nei pub al Regno Unito si conclude senza consumare alcolici: una tendenza dovuta a diversi fattori.

Regno Unito: in un terzo delle visite ai pub non si consumano alcolici, dice uno studio

Un terzo delle visite ai pub del Regno Unito è analcolica; e la percentuale cresce ancora di più nel caso dei ristoranti (37%): si tratta di una improvvisa ondata di proibizionismo unita a una rinnovata attenzione per la propria linea o c’è qualcosa di più sotto? Secondo una ricerca condotta da KAM e commissionata da Lucky Saint, che ha preso in esame 500 adulti di età superiore ai 18 anni, il bevitore medio britannico ha preso a moderare con sempre maggiore frequenza il proprio consumo di alcolici, tanto che – considerando l’altra faccia della medaglia – il desiderio di ridurre l’alcol è ben presente nel 55% degli intervistati (in netta crescita contro il 32% dell’anno precedente).

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Importante notare, per di più, che la consapevolezza circa gli aspetti più pericolosi dell’alcol (e no, non ci riferiamo solamente al mal di testa post sbronza) è ai massimi storici – una tendenza che, nell’ottica del mercato, lascia molto più spazio alle bevande a basso (o addirittura nullo) contenuto alcolico. Le visite ai pub più comunemente effettuate senza alcol includevano occasioni come pasti in famiglia con bambini piccoli, all’ora di pranzo e durante le riunioni di lavoro diurne, ma adesso si sono allargate fino a diventare un fenomeno più marcatamente diffuso.

“Siamo all’inizio di un cambiamento culturale nei nostri atteggiamenti nei confronti del bere nel Regno Unito” ha commentato Luke Boase, fondatore di Lucky Saint, che certamente vede una possibilità di crescita economica. Allo stesso tempo, tuttavia, c’è un’incognita di cui ancora non abbiamo parlato: la tendenza a favorire le visite “analcoliche”, infatti, potrebbe semplicemente (e tristemente) essere un’altra conseguenza del caro vita che con sempre maggiore cattiveria stritola il potere d’acquisto dei cittadini britannici.