Rider del Perù trasportava un’antica mummia in una borsa termica: la considerava la sua fidanzata

A quanto pare un rider del Perù è stato sorpreso mentre trasportava un'antica mummia in una borsa termica. Non pago, ha anche spiegato che quella mummia era la sua fidanzata. Ah, sì: in tutto ciò era anche abbastanza ubriaco.

Rider del Perù trasportava un’antica mummia in una borsa termica: la considerava la sua fidanzata

No, non è la trama di un ipotetico quarto capitolo de La Mummia che vada a riscattare quell’orrore che è il terzo film della saga (i primi due capitoli, invece, non si toccano). E no, non è neanche la sinossi della seconda stagione di Mercoledì. Si tratta di una storia vera che arriva dal Perù. Qui un rider è stato sorpreso mentre girava con una borsa termica che, al posto di contenere cibo e bevande, ospitava un’antica mummia. Ma fosse finita qui. Perché il ragazzo ha cercato di giustificarsi sostenendo che quella mummia fosse la sua fidanzata.

La storia del rider e del suo delivery con mummia-fidanzata

Perù: il rider e la mummia

L’agente Marco Antonio Ortega, portavoce della polizia nazionale nella zona di Puno, ha spiegato questa storia deliziosamente macabra. In pratica un uomo di 26 anni, successivamente identificato come Julio Cesar Bermejo dall’agenzia di stampa Agence France-Presse, è stato beccato sabato pomeriggio in un parco insieme ad altri due amici in un parco deserto della città peruviana di Puno.

I tre stavano bevendo allegramente ed erano decisamente ubriachi. Quando le forze dell’ordine si sono avvicinate per controllare il terzetto, tutto si sarebbero aspettate fuorché dalla borsa termica Pedidos Ya del rider spuntasse fuori una mummia preispanica.

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A quanto pare i resti mummificati hanno qualcosa come 600-800 anni. E sì, la mummia ci stava perfettamente in quella grossa borsa termica in quanto era rannicchiata in posizione fetale.

Non è ben chiaro se in un impeto amoroso di origine alcolica o se a causa di qualche antico testo letto accidentalmente nel reparto Sezione Proibita della biblioteca locale, ecco che il rider ha cercato di giustificare la presenza di una mummia nella borsa dove normalmente si trasportano cibo e bevande (no, sono abbastanza sicura che nelle specifiche di utilizzo di queste borse non ci sia la voce “antica mummia”) sostenendo che quelli erano i resti di Juanita, questo il nome dato dal rider alla mummia e che quella era la sua fidanzata spirituale. Uff, meno male, ha specificato che era “spirituale”, già ci stavamo preoccupando.

Secondo l’agenzia di stampa, in un video il rider ha anche spiegato che la mummia dormiva sempre con lui, nella sua stanza e che lui si prendeva cura di lei. Che romantico, non fosse che stiamo parlando di una mummia avvizzita e rinsecchita.

Solo che, a quanto pare, la mummia non sarebbe una Juanita, bensì un Juanito: gli esperti, infatti, ritengono che sia la mummia di un maschio adulto. Qualcuno lo ha già detto al rider? Si era accorto che la sua fidanzata spirituale in realtà era un fidanzato spirituale? Per una cosa del genere c’è il rischio di finire in terapia per anni.

Comunque sia, al momento la mummia è finita in custodia del Ministero della Cultura, il quale ha classificato tale reperto come bene culturale nazionale proveniente dalla zona orientale di Puno. E il rider? Beh, per ora rimarrà in carcere almeno fino a quando gli investigatori non avranno chiarito meglio la faccenda.

Che dire? Obiettivamente siamo abituati a rider che trasportano droga al posto del cibo, ma di sicuro non mummie. Qui c’è materia anche per un sequel dell’ultimo film La Mummia con Tom Cruise. Qualcuno ha già avvertito l’attore?

[Crediti Foto | Screenshot dal video di YouTube]