Ristorante di Rimini riapre dopo 8 mesi, ma i vicini gli mandano la Polizia: “Troppi paraventi”

Andiamo a Rimini perché qui un ristorante apre dopo 8 mesi di chiusura e subito i vicini gli mandano la Polizia: ci sono troppi paraventi.

Ristorante di Rimini riapre dopo 8 mesi, ma i vicini gli mandano la Polizia: “Troppi paraventi”

Questa storia arriva da Rimini: un ristorante riapre dopo 8 mesi, ma subito i vicini di casa gli mandano la Polizia municipale per i controlli, lamentandosi che c’erano troppi paraventi. E indovinate? I Vigili hanno dato ragione al ristoratore, ma con riserva.

Il locale in questione è la Bruschetteria “Da Cato” nella Baia Flaminia. Il suo proprietario, Rosario Catone, in osservanza alla normativa anti Covid-19 per la riapertura dei ristoranti, aveva utilizzato dei paraventi rimovibili per proteggere i tavoli posizionati all’esterno, sotto il portico. Tuttavia agli abitanti dei palazzi vicini quei paraventi proprio non erano piaciuti: protestando per la mancanza di passaggio, avevano segnalato la questione.

Così, lunedì sera, appena riaperto, ecco che Catone si è visto arrivare la Polizia municipale che ha provveduto a fare i necessari controlli. Il risultato? Nessuna violazione delle norme, era tutto a posto.

Ovviamente il ristoratore si è poi sfogato: proprio nel giorno della riapertura, quando finalmente poteva ricominciare a lavorare dopo i mesi di blocco, ecco che i condomini dei palazzi limitrofi avevano da ridire anche su una cosa simile.

Catone ha spiegato che lunedì scorso, alle ore 17.35 aveva montato i paraventi rimovibili intorno ai tavoli collocati all’esterno del locale. Qualche vicino ha subito chiamato la Polizia, tanto che alle 18.10 le forze dell’ordine si sono presentate per i controlli del caso. Nulla da eccepire sul loro operato: stavano solamente facendo il loro lavoro e sono stati gentilissimi.

Tuttavia il comandante della Polizia ha voluto precisare una cosa: Cato Bruschetteria aveva fatto regolare domanda per utilizzare gli spazi esterni, quindi può tenere i tavolini sotto i portici. Non può però tenere i paraventi in quanto ostruiscono il passaggio pedonale che deve essere garantito: se vuole avere gli spazi esterni, devo togliere quegli ostacoli.

Secondo Catone, nonostante i paraventi, il passaggio era comunque libero. Inoltre i paraventi venivano montati solo alle 18 e poi tolti per le 23. In aggiunta paga 1.840 euro l’anno per lo sfruttamento del suolo pubblico, che diventano 2.800 d’estate quando utilizza anche la parte laterale. Probabilmente le persone che lo hanno denunciato non conoscono i problemi che le partite IVA come lui stanno affrontando: a loro non arriva lo stipendio o la pensione fissa tutti i mesi.

E lancia una frecciatina finale: queste persone che hanno trovato una cosa così futile su cui polemizzare, magari sono i primi che non raccolgono le feci dei loro cani, costringendo gli altri a pulire al posto loro.