Ristorante francese restituisce due stelle Michelin: “farò cucina informale, non voglio più stress”

Come già successo a un collega un mese fa, uno chef due stelle Michelin in Francia annuncia l'addio alla guida, per trasformare la sua cucina in qualcosa di più informale e meno stressante: è un segno dei tempi che cambiano?

Ristorante francese restituisce due stelle Michelin: “farò cucina informale, non voglio più stress”

Il ristorante francese Gill, due stelle Michelin a Rouen, in Francia, annuncia che a fine anno restituirà le sue due (due!) stelle Michelin per dedicarsi a una cucina più informale. “Non voglio avere più stress”, ha confidato lo chef Gilles Tournadre, raccontando le motivazioni che lo hanno spinto a prendere questa decisione.

E noi non possiamo che constatare che inizia a essere una pratica diffusa, quella di dire addio alla guida delle guide, la Michelin appunto, abbandonando con la Rossa anche tutta l’ansia da prestazione che la accompagna. Non così diffuso, certo: la stella rimane ancora il traguardo più ambito da qualsiasi chef ambizioso del mondo. Eppure, qua e là, spuntano personaggi che scelgono una via d’uscita dalla pressione della cucina stellata. L’ultimo caso, fino a oggi, si era registrato poche settimane fa in Germania.

E poi ancora, un mese fa, sempre in Francia, lo chef bistellato (al  SaQuaNa di Honfleur) Alexandre Bourdas, aveva annunciato di voler rinunciare alla Michelin per una cucina più accessibile e più rilassata, annunciando che il suo non sarebbe più stato un ristorante gastronomico. “”Questo lockdown mi ha portato ad analizzare i dettagli della situazione eccezionale che stavamo vivendo”, aveva detto chef Bourdas. “Quindi ho preso il toro per le corna, mi sono cosa volevo fare, come volevo continuare a lavorare nella mia professione, come volevo continuare a mandare avanti il SaQuaNa, e mi sono convinto di lasciare il fine dining per un tipo di ristorazione più ampia”.

Ma non basta: con motivazioni molto simili oggi arriva, un po’ a sorpresa, l’annuncio del bye bye di un altro bistellato in Francia, patria della guida Michelin.

Probabilmente di mezzo c’è anche la crisi sanitaria e (conseguentemente) economica che ha travolto il mondo, e che spesso impone di rivedere i propri progetti in un’ottica che permetta di fare più cassa. Forse, i margini di un ristorante informale possono essere maggiori di quelli di un due stelle, soprattutto in un momento in cui un ristorante che “vale la deviazione” (come recita la voce “due stelle Michelin”) patisce la crenza di viaggiatori: che deviazione vuoi fare, se non c’è un viaggio da cui deviare?

Così, Gilles Tournadre in Francia annuncia che “questo capitolo è chiuso, ma ne apriremo un altro”, “più conviviale, meno rigoroso” e, in definitiva, meno stressante. “”Penso che nella nostra professione molti chef vogliano tornare a questo”, ha detto lo chef, e forse ha ragione.

[Fonte: France Bleu]