Ristoranti: Beppe Sala pronto ad accogliere il comitato di protesta multato

Beppe Sala specifica che il Comune di Milano non c'entra con le multe fatte oggi durante la protesta dei ristoratori, e anzi si dichiara pronto ad accoglierne una delegazione.

Ristoranti: Beppe Sala pronto ad accogliere il comitato di protesta multato

Dopo la protesta a Milano dei ristoratori del circuito “Ho.Re.Ca Unita”, finita in una serie di multe per assembramento (nonostante i partecipanti fossero effettivamente distanziati tra loro), la politica si attiva per accaparrare un po’ di voti. Il primo è Matteo Salvini, leader della Lega, che rilancia sulla sua pagina Facebook il servizio trasmesso questa mattina da La 7 che mostra tutta la faccenda, chiedendo, come di consueto in caps lock e un miliardo di punti esclamativi, di fare girare la notizia della faccenda, definita “vergognosa e umiliante”. “Imprenditori e commercianti in piazza a Milano, con mascherine, distanza ed educazione. Risposta dello Stato? 400 euro di multa……Gli italiani chiedono aiuti e supporto, non multe e burocrazia”, scrive Salvini.

Dall’altra parte gli risponde il sindaco Beppe Sala che, seppur non ci risulti chiamato in causa dal post di Salvini, si sente toccato nel vivo, e ci tiene a specificare che il Comune non c’entra un bel niente. “Matteo Salvini, campione delle fake news in campagna elettorale permanente”, scrive il sindaco di Milano, “accusa il Comune di Milano di aver multato i ristoratori che stavano protestando in piazza. Salvini mente sapendo di mentire. Il Comune e la Polizia Locale non c’entrano nulla”.

Scrive Sala, e in effetti quel che è successo – come avevamo già scritto stamattina – è che la polizia è intervenuta per controllare la situazione, mentre la Digos ha inizato a fare verbali ai partecipanti. Sala inoltre prosegue specificando che è sua intenzione incontrare gli organizzatori della protesta: “Al netto di queste strumentalizzazioni, che danno la misura di come la Lega intenda la politica, io sono ben conscio del problema di questi commercianti e senza slogan o proclami ho chiamato il Prefetto e chiesto di ricevere il prima possibile una loro delegazione”.