Ristoranti: grazie al DL Semplificazione arriva il Pos unico per i buoni pasto

Fipe ha annunciato buone notizie per i ristoranti: grazie al DL Semplificazione arriva il Pos unico per i buoni pasto. Il che vuol dire meno spese per i ristoratori.

Ristoranti: grazie al DL Semplificazione arriva il Pos unico per i buoni pasto

Fipe-Confcommercio ha annunciato con soddisfazione una buona notizia per i ristoranti: grazie al DL Semplificazione arriva finalmente il Pos unico per i buoni pasto. Non so se ci avete fatto caso, ma molti pubblici esercizi si trovavano ad avere diversi apparecchi Pos accatastati vicino al registratore di cassa. E questo perché non tutti i buoni pasto venivano letti dal medesimo dispositivo.

Ma adesso le cose cambieranno: anche ristoranti e bar potranno leggere i buoni pasto elettronici usando un solo dispositivo, indipendentemente da quale sia la società emettitrice del buono pasto. Da tempo Fipe-Confcommercio si batteva per questa cosa: si tratta di un risparmio non indifferente per i titolari e gestori di locali che accettano i buoni pasto. Fino ad oggi hanno dovuto sostenere il 25% di spese ogni 1.500 euro di fatturato considerando installazione, commissioni e contratti di affitto dei singoli lettori elettronici.

Aldo Cursano, vice presidente vicario di Fipe-Confcommercio, ha spiegato che in un periodo come questo caratterizzato da una grave crisi economica, ogni euro risparmiato è fondamentale. Realtà e attività piccole tramite due emendamenti del DL Semplificazioni non saranno più obbligate a tenere vicino al registratore di cassa un Pos per ogni società emettitrice. La speranza, poi, è che nel corso dei prossimi mesi venga accolta anche la richiesta di diminuire le commissioni che oggi sfiorano il 20%.

A fronte di 13 milioni di euro spesi ogni giorno in Italia con i buoni pasto, Fipe denuncia la presenta di una vera e propria tassa occulta che ricade sulle tasche dei ristoratori: lo sconto sul valore nominale dei buoni pasto voluto dalle gare al massimo ribasso istituite dallo Stato tramite Consip alle società emettitrici. Queste, infatti, propongono lo sconto che poi viene però scaricato per intero sugli esercenti.