Ristoranti: il 57% degli utenti non è pronto a tornarci, dice The Fork

Una ricerca di The Fork individua non solo nella paura del contagio, ma anche nella percezione di un'esperienza meno "godibile", il freno per cui il 57% degli utenti non tornerà subito al ristorante.

Ristoranti: il 57% degli utenti non è pronto a tornarci, dice The Fork

Il 18 maggio riaprono, tra mille polemiche e incertezze, i ristoranti, ma gli Italiani forse non sono ancora pronti a tornarci. A dirlo è un’indagine di The Fork, brand di Tripadvisor e piattaforma leader in Europa per le prenotazioni online di ristoranti, che ha chiesto agli Italiani se sono più desiderosi di uscire di nuovo a mangiare o se sono più preoccupati per i rischi legati al contagio.

I risultati sono interessanti, anche se non proprio incoraggianti per il settore. A livello nazionale, il 36% prevede di recarsi al ristorante di più o tanto quanto nell’era pre-COVID19, mentre il 57% pensa di ridurre o annullare le occasioni di consumo out of home. Vi sono, inoltre, alcune differenze a livello regionale: sono timorosi soprattutto al sud e nelle isole e infatti in Campania il 69% dei rispondenti andrà poco o per niente al ristorante, mentre c’è più desiderio di uscire nel centro e nel nord, specie in Emilia Romagna, Lazio e Lombardia (il 36-38% andrà fuori come o più spesso di prima).

Tra coloro che non andranno subito al ristorante, non c’è solo la paura del contagio (che è comunque il freno principale per il 43% degli intervistati). C’è anche la questione per cui il 27% degli utenti teme che le disposizioni di sicurezza la rendano meno godibile, sebbene per il 66% del campione siano una condizione fondamentale per tornare a frequentare i locali.

Contemporaneamente alla riapertura dei ristoranti si prevede, secondo l’indagine di The Fork, una persistenza della consegna a domicilio e dell’asporto. Nel primo caso, se prima della quarantena il 33,4% degli intervistati se ne serviva circa una volta alla settimana, oggi questo numero è salito al 41,3% e il 58% pensa di continuare con lo stesso ritmo nel prossimo futuro. Quanto all’asporto, possibile dal 4 maggio, il 33% prevede di sfruttarlo una volta ogni sette giorni, mentre prima dell’isolamento sociale ad adoperarlo con questa frequenza era solo il 27%.