Ristoranti: le linee guida del Cts per le riaperture al chiuso

Il Comitato Tecnico Scientifico pubblica le linee guida per la riapertura di bar e ristoranti al chiuso, ma le polemiche sono dietro l'angolo, soprattutto per quanto riguarda l'utilizzo delle mascherine.

Ristoranti: le linee guida del Cts per le riaperture al chiuso

Il Cts ha pubblicato le linee guida per la riapertura dei bar e dei ristoranti al chiuso. Un argomento che si fa quanto mai attuale, con l’avvicinarsi del primo giugno, che permetterò la riapertura delle attività commerciali al chiuso per quelle regioni che si trovano in zona gialla.

Le regole buttate giù dal Comitato tecnico scientifico, però, non mancano di sollevare polemiche, soprattutto per quanto riguarda l’argomento mascherina. Il Cts appunto, sul tema delle mascherine, propone una linea guida che pare difficilmente applicabili.

“I clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo tranne nei momenti del bere e del mangiare”, si legge nelle linee guida del Cts alle Regioni. Insomma, via la mascherina per ingurgitare il boccone, e poi di nuovo su la mascherina, e via così, per tutto l’interminabile pranzo – o cena.

Tra le voci polemiche, oltre a quella del direttore della Clinica Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti, anche quella del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che commenta su Twitter le linee guida sull’utilizzo delle mascherine nei bar e i ristoranti al chiuso. Ma il Cts pensa davvero di riaprire i ristoranti al chiuso costringendo i clienti a mangiare abbassando e risollevando la mascherina per ogni singolo boccone? Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere!”, ha scritto Toti sui social.

Tra le altre linee guida raccomandate dal Cts, si legge, “”resta inteso che devono essere usati, da parte dei lavoratori, i dispositivi di protezione individuale previsti in base ai rischi specifici della mansione, nonché conformi alle prescrizioni del medico competente”, nell’attesa di “considerare il possesso di uno dei requisiti per il green certificate” per tutte quelle mansioni che non permettono di mantenere il distanziamento interpersonale previsto.

Rimane la raccomandazione di “rendere disponibili e obbligatori prodotti per l’igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale”, quella di preferire la prenotazione e di mantenere poi l’elenco dei clienti per 14 giorni.

[Fonte: AdnKronos]