Ristoratori: sindaco va a piedi a restituire i 600 euro al premier in rappresentanza della categoria

Più di 600 chilometri a piedi per comunicare al presidente del Consiglio l'inadeguatezza delle norme a sostegno degli imprenditori.

Ristoratori: sindaco va a piedi a restituire i 600 euro al premier in rappresentanza della categoria

Si chiama Gianluca Bacchetta il sindaco che sta percorrendo mezza Italia a piedi per restituire i 600 euro al Presidente del Consiglio in rappresentanza dei ristoratori delusi. Il sindaco di Divignano, comune di 1400 anime nel Novarese, è anche proprietario di un ristorante e ha in mente di percorrere zaino in spalla i 645 chilometri che lo separano dalla Capitale, tutto per restituire a mano i 600 euro del bonus INPS.

Non una dimostrazione politica, assicura, ma il tentativo di “portare la voce dei piccoli comuni e la disperazione dei piccoli imprenditori, quelli a cui non pensa nessuno”. Per questo si è messo in cammino, e ha anche la scusa pronta nel caso qualcuno lo fermi (al netto di aver letto l’intervista che lo riguarda su La Repubblica, certo): “”Sto andando a consegnare a un mio cliente di Roma una birra media, ho l’autocertificazione e il messaggio su WhatsApp che lo attesta. Anche 3,50 euro in questo momento sono importanti”.

A posto così, dunque, siamo certi che il premier lo stia aspettando a braccia aperte pronto ad ascoltarlo. E ci tocca ribadire la nostra piena solidarietà alla categoria dei ristoratori (chi più di noi?), in questo momento difficile, ma ci tocca altrettanto far notare che forse le iniziative di protesta che si stanno moltiplicando in questi giorni non sono esattamente efficaci.

Tanto per cominciare, ci viene da chiedere, se davvero il sindaco in questione ha richiesto i 600 euro, perché lo abbia fatto se poi non li voleva, contribuendo nel suo piccolo a intasare ulteriormente i meccanismi dell’INPS, come se ce ne fosse bisogno. Ma probabilmente la sua è un’azione dimostrativa e simbolica, e allora ci chiediamo se serva mettersi in marcia per giorni, anziché restare nel proprio comune e tentare di farsi ascoltare da lì. Detto ciò, noi gli auguriamo buon viaggio, e ci auguriamo che le sue argomentazioni vengano prese in considerazione, come quelle di tanti altri sindaci e imprenditori che restano pazientemente al loro posto, facendo ciò che possono con gli strumenti che hanno.

[Fonte: La Repubblica | Immagine: Pixabay]