Ristorazione e turismo: 63,13% di illeciti lavorativi secondo gli ultimi controlli dell’INL

L'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha rilevato ben il 63,13% di illeciti lavorativi nel settore della ristorazione e del turismo. Praticamente quasi 7 aziende su 10.

Ristorazione e turismo: 63,13% di illeciti lavorativi secondo gli ultimi controlli dell’INL

L’INL, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ha appena pubblicato un rapporto relativo ai controlli effettuati in 62.710 aziende nel corso del 2021. Si è così visto che più del 62% delle aziende presentava degli illeciti lavorativi, con la percentuale che saliva al 63,13% se si andava a vedere il settore terziario con particolare riferimento a ristorazione, turismo, magazzini e intrattenimento.

Tornando alle 62.710 aziende ispezionate nel 2021, ecco che ben 39.052 si sono beccate verbali per illeciti lavorativi di varia natura. Tuttavia se si uniscono le ispezioni dell’INL quelle eseguite dall’Inps e dall’Inail, ecco che si arriva a un totale di 84.679 aziende ispezionate, con percentuale di irregolarità che sale al 69%.

bar roma

Purtroppo i settori in cui sono emerse la maggior parte dell’irregolarità sono quelli dell’edilizia con una percentuale del 63,68% e quello del terziario con una percentuale del 63,13%. Andando a vedere quest’ultimo, le irregolarità hanno interessato soprattutto questi settori:

  • ristorazione
  • alloggio
  • noleggi
  • agenzie viaggio
  • magazzini
  • attività artistiche
  • sport
  • intrattenimento

L’INL ha poi rilevato che c’è stata una diminuzione dell’8% del lavoro nero, mentre sono aumentate le attività di controllo. Nel corso dei controlli sono emersi 15.150 lavoratori in nero, di cui 738 di provenienza extracomunitaria e senza regolare permesso di soggiorno. I settori in cui sono saltati fuori la maggior parte dei lavoratori in nero senza contratto sono stati:

  • agricoltura
  • edilizia
  • industria
  • terziario

Particolare attenzione è stata posta nei confronti dei rider. La Procura di Milano ha controllato 4 aziende che gestiscono attività di consegne a domicilio. Sono stati così tenuti sotto controllo 60mila rider e si è valutato se fossero rispettate o meno le tutele previste per i lavoratori subordinati, soprattutto per quanto riguardava le paghe, la previdenza, la saute e la sicuezza.