Roma: proteste dei lavoratori per la chiusura dei bar e fast food della Stazione Termini

A Roma protestano i lavoratori per la chiusura dei bar e fast food della Stazione Termini: sono 78 i dipendenti che rischiano il posto per la serrata di Chef Express.

Roma: proteste dei lavoratori per la chiusura dei bar e fast food della Stazione Termini

A Roma proseguono le proteste dei lavoratori per la chiusura dei bar e fast food della Stazione Termini: con la serrata di Chef Express sono 78 i dipendenti che stanno rischiando il posto di lavoro.

Breve recap: a causa della scadenza del contratto di ristorazione di Chef Express, il gruppo che da anni gestisce la maggior parte delle pizzerie, bar e paninoteche della stazione e a causa del fatto che Grandi Stazioni, la società che si occupa della gestione dei locali, vuole dare un nuovo look al primo piano, lasciando in pratica solamente i marchi di moda, ecco che i bar e i fast food della Stazione Termini sono destinati alla chiusura.

Al momento sono 78 i lavoratori che stanno rischiando il posto di lavoro, in quanto i 90 dello staff del McDonald’s (sì, chiuderà pure lui), verranno verosimilmente ricollocati in un’altra sede della catena di fast food. Peggio va ai dipendenti di Moka Cafè, Rossosapore e Mr. Panino: Chef Express dovrà liberare i locali da persone e cose entro il 30 novembre, ma già a fine ottobre le serrande verranno tirate giù in quanto ci vorrà un mese per sistemare i locali.

Prima dell’epidemia da Covid-19, Chef Express aveva siglato un accordo sindacale nella quale si impegnava a garantire i livelli occupazionali, ma ora un terzo dei lavoratori di Termini rischiano di rimanere senza il posto fisso.

Per questo motivo, i sindacati sono scesi in piazza: ieri mattina la protesta è arrivata sotto al Ministero dello Sviluppo Economico della Flaica. Giancarlo Desiderati, il segretario regionale, ha spiegato che non si possono licenziare le persone senza rendere conto a nessuno, quasi in sordina. Bisogna risolvere la questione occupazionale, non si può appioppare allo Stato tramite la NASpI i costi di un’operazione di restyling.

Nel frattempo una delegazione è andata a parlare con la segreteria del viceministro Stefano Buffagni. I sindacati parlano di un riscontro positivo al Mise: la soluzione è ottenere una proroga del contratto di locazione della durata almeno di un anno. In questo modo si avrà il tempo di cercare una soluzione che accontenti tutti.

Intanto il 15 ottobre è prevista una manifestazione dei lavoratori alla Stazione Termini, sostenuta da Fisascat Cisl e Ultucs.