Russia, la ripresa dell’export di fertilizzanti è più vicina di quanto crediamo

I negoziati per la ripresa dell'export di fertilizzanti dalla Russia lasciano trapelare un certo ottimismo: diamo un'occhiata.

Russia, la ripresa dell’export di fertilizzanti è più vicina di quanto crediamo

L’ottimismo è il profumo della vita, no? Il ripristino delle esportazioni di fertilizzanti si è cementificato, nel corso degli ultimi mesi, come uno dei nodi centrali nel contesto della guerra commerciale e politica generata, a sua volta, dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. Mosca può vantare di fatto di essere uno dei maggiori produttori al mondo, e il blocco del loro export – una conseguenza, questa, dovuta alle sanzioni varate in seguito all’invasione del cosiddetto Granaio d’Europa – è stato a più riprese impugnato dalle autorità russe come una delle ragioni della crisi alimentare che, negli ultimi mesi, si è fatta sempre più concreta; tanto da arrivare a chiedere garanzie su un eventuale lasciapassare pena l’uscita dall’accordo sul grano. A oggi la situazione è ancora piuttosto ferma, ma non inamovibile: dalle Nazioni Unite trapela un certo ottimismo.

Russia e fertilizzanti: a che punto sono i negoziati?

fertilizzanti

Nella giornata di ieri, giovedì 15 dicembre, un alto funzionario delle Nazioni Unite ha espresso ottimismo sul fatto che ci sarebbe stata una svolta nei negoziati per facilitare le esportazioni di fertilizzanti russi, la cui mancanza ha paventato una potenziale carenza alimentare per il prossimo anno. La formula, d’altronde, è piuttosto semplice: senza fertilizzanti cresce meno cibo, e se c’è meno cibo i prezzi continueranno in maniera inesorabile a salire. Le bocche da sfamare, d’altronde, sono sempre di più.

“Sono cautamente ottimista sul fatto che presto potremo fare importanti progressi” ha dichiarato Rebeca Grynspan, segretario generale della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo. Non risparmieremo alcuno sforzo per cercare di far sì che ciò accada poiché pensiamo davvero che sia essenziale per evitare una crisi della sicurezza alimentare nel mondo”. Alle domande dei giornalisti presenti, che naturalmente hanno chiesto ulteriori dettagli, Grynspan ha preferito innalzare un muro di riserbo.

Importante notare, in questo contesto, che il residente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha indicato che sosterrà la riapertura delle esportazioni russe di ammoniaca, sostanza ampiamente utilizzata per la produzione di fertilizzanti, solo in cambio di uno scambio di prigionieri; e da allora i negoziati si sono concentrati su questo potenziale snodo – tanto che Mirjana Spoljaric, presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), ha affermato nella giornata di mercoledì 14 dicembre che uno scambio di prigionieri era una “possibilità” sempre più concreta.

La comunità scientifica, nel frattempo, si sta adoperando per trovare delle potenziali soluzioni alla cosiddetta crisi dei fertilizzanti; con le proposte più recenti che suggeriscono di utilizzare gli escrementi umani.