Salumi: crescono la produzione (+7%) e i consumi (+5,4%), ma anche i costi di produzione

Nonostante il comparto dei salumi abbia chiuso il 2021 con una crescita organica il futuro si presenta piuttosto minaccioso.

Salumi: crescono la produzione (+7%) e i consumi (+5,4%), ma anche i costi di produzione

In un mondo determinato da una forte incertezza i salumi si confermano come il correttivo per eccellenza – o, se preferite, un ottimo comfort food. Stando ai dati emersi durante la più recente assemblea dell’Assica, l’Associazione Industriali delle carni e dei salumi, avvenuta nella giornata di oggi mercoledì 22 giugno a Roma, il 2021 ha portato con sé una decisa dei ripresa dei consumi sia in Italia (+5,4% in volume) che all’estero (export +15,2% a volume, +12,0% a valore) oltre che della produzione (+7,0% in volumi e + 6,2% in valore); anche se questa tendenza positiva è rimasta macchiata anche da uno spiccato incremento dei costi di produzione che fa presagire il peggio per il futuro.

salumi

Nel corso dell’incontro sopracitato si è infatti sottolineato come, di fatto, le aziende del comparto in questione siano tra le più colpire dai rincari all’energia, chiaramente necessaria tanto nei processi di lavorazione tanto in quelli di conservazione; e di come l’imperversare della peste suina africana sul territorio nazionale abbia di fatto determinato un ingente danno economico alle esportazioni dei prodotti finali. Se i dati inerenti al primo trimestre del 2022 evidenziano ancora una crescita nell’export, infatti, l’analisi dei mercati rivela che i Paesi Terzi che non applicano la regionalizzazione stanno registrando una battuta d’arresto del 27,6% sia a volume sia a valore. “Un dato che ci ricorda quanto sia urgente intervenire su questo fronte” ha commentato a tal proposito il presidente Assica Ruggero Lenti.

In questo scenario caratterizzato da una forte volatilità l’appello di Lenti è quello di “lavorare insieme per fronteggiare l’accavallarsi di emergenze. Tanto più visto che le aziende hanno finora retto, riducendo progressivamente i propri margini e non aumentando i listini”. In questo contesto, il presidente ha sottolineato che “l’incremento dei costi dei fattori produttivi e dei servizi non si sia tradotto in un incremento dei prezzi unitari dei salumi, che anzi hanno evidenziato nel 2021 un rientro rispetto all’anno precedente”.