Scilla: sequestrate 1,3 tonnellate di alimenti pericolosi in due stabilimenti balneari

Andiamo a Scilla perché qui sono state sequestrate qualcosa come 1,3 tonnellate di alimenti pericolosi e in cattivo stato di conservazione in due stabilimenti balneari.

Scilla: sequestrate 1,3 tonnellate di alimenti pericolosi in due stabilimenti balneari

Andiamo a Scilla, in provincia di Reggio Calabria: qui le forze dell’ordine hanno sequestrato ben 1,3 tonnellate di alimenti pericolosi e in cattivo stato di conservazione in due stabilimenti balneari.

In questo caso si è trattato di ispezioni mirate a seguito di indagini che hanno permesso ai Nas di Reggio Calabria e ai Carabinieri di Scilla di scoprire le carenze igienico-strutturali gravi in cui lavoravano questi due lidi siti in questa famosa località turistica.

Tutto è nato a causa del fatto che i Carabinieri della stazione di Scilla avevano notato che quei due lidi servivano alimenti che non venivano preparati in loco, bensì venivano trasportati nel portabagagli di diverse auto, modalità assolutamente non adatta al trasporto del cibo viste anche le alte temperature stagionali.

stabilimento balneare

Così hanno iniziato a indagare e hanno scoperto che il cibo veniva preparato e conservato in un capannone che si trovava vicino allo svincolo autostradale. A seguito delle ispezioni, è saltato fuori che il capannone, connesso direttamente ai gestori dei due lidi balneari, ospitava un deposito di alimenti e anche una cucina, tutto senza autorizzazioni e con gravi carenze igienico-strutturali.

Per esempio, dentro parecchi pozzetti congelatori e in due celle frigorifero sono stati trovati più di una tonnelLata di prodotti ittici, fra cui anche calamari e pesce spada, preparati di pesce e verdure, fra cui anche involtini di pesce spada, insalata di polipo e parmigiana e prodotti da forno, tutti congelati e senza alcuna indicazione o etichettatura che ne attestasse la provenienza.

A causa delle pessime condizioni di conservazione e vista la notevole quantità di alimenti ritrovati, ecco che nella faccenda è intervenuto anche il personale del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria. In questo modo è stato anche certificato il cattivo stato di conservazione dei cibi: più di 120 kg di pesce spada era molliccio e di colore smorto. Inoltre i calamari venivano scongelati immergendoli in acqua ad alto rischio di proliferazione batterica.

Nel capannone mancava poi un abbattitore di temperatura, il che vuole dire che più di mille kg di preparati di pesce venivano congelati, poi scongelati e cotti e infine nuovamente congelati e accatastati nei pozzetti, pronti per essere poi serviti ai clienti del lido.

Alla fine dell’ispezione, più di 1,3 tonnellate di alimenti sono state sottoposte a sequestro penale e subito distrutti da un’apposita ditta. Nel frattempo, il responsabile legale dei due lidi è stato non solo multato per un totale di 6mila euro, ma è stato anche deferito in stato di libertà. Inutile dire che le attività del capannone e della annessa cucina sono state subito sospese.