Scozia: l’industria del whisky si scaglia contro il governo che vorrebbe limitare la pubblicità degli alcolici

In Scozia l'industria del whisky non è per niente contenta della proposta del governo di limitare la pubblicità degli alcolici: il whisky scozzese non si tocca.

Scozia: l’industria del whisky si scaglia contro il governo che vorrebbe limitare la pubblicità degli alcolici

In Scozia l’industria del whisky è ai ferri corti con il governo: la proposta di limitare pubblicità e marketing dei prodotti alcolici non è stata affatto gradita dai produttori. Così come non sono piaciute le parole di un report che sostiene che tutti i prodotti alcolici sono “variazioni del medesimo prodotto”, proponendo poi di vietare la vendita di prodotti alcolici a marchio.

Non toccate il whisky alla Scozia!

whisky

Il report in realtà fa parte di una più vasta consultazione voluta dal governo scozzese in merito alla possibilità di limitare pubblicità e marketing degli alcolici. Nel report si leggono affermazioni come “senza branding e altre strategie di marketing, i prodotti alcolici di ogni sottosettore delle bevande sono essenzialmente variazioni della stessa cosa”. Capirete bene che frasi del genere siano state alquanto invise da parte di produttori e venditori di whisky scozzese.

Secondo Blair Bowman, consulente e broker del settore del whisky attivo a Edimburgo, ha definito “sbalorditiva l’ignoranza del governo” per quanto riguarda tale materia.

Su Twitter, Bowman ha spiegato che il report sostiene che secoli e secoli di abilità e tecniche produttive che hanno portato alla creazione di uno spirito diventato iconico a livello globale sono stati considerati solo alla stregua di “espedienti”. E ha poi ribadito che l’affermazione del governo secondo la quale “se togli il marchio, tutto l’alcol è uguale” è assolutamente falsa e non potrebbe essere più lontana dalla verità.

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Al momento tale report è ancora in fase di esame e la gente è stata invitata a fornire dei feedback anche in merito alle proposte scaturire da tale relazione. Questo perché il report è intervenuto anche nella questione della sponsorizzazione dei prodotti alcolici nel mondo dello sport, proponendo di vietare che i brand sportivi possano usare come sponsor marchi alcolici.

Inoltre è stato anche suggerito di vietare la pubblicità degli alcolici negli spazi pubblici, di limitare ulteriormente la visibilità dell’alcol negli spazi commerciali (strano che non abbia suggerito di porre gli alcolici alla fine di un Dungeon sotterraneo, accessibili solo dopo aver sconfitto un boss di fine livello) e di vietare la sponsorizzazione di eventi sportivi da parte di marchi alcolici (si sono forse ispirati ai Mondiali di Qatar?).

Ovviamente l’associazione di tutela del whisky scozzese (che, ricordiamo, secondo la Scotch Whisky Association o SWA viene esportato a un ritmo di 44 bottiglie al secondo) è profondamente preoccupata per le proposte del governo scozzese presentate all’interno di questa consultazione. La SWA ha spiegato che l’industria del whisky scozzese ha un solido codice di marketing che regola il modo in cui i vari brand vengono pubblicizzati a livello mondiale.