Shanghai: i ristoranti possono riaprire il servizio all’interno

Shanghai torna a contagi zero Covid e finalmente i ristoranti possono riaprire con il servizio all'interno: ecco le restrizioni che verranno tolte.

Shanghai: i ristoranti possono riaprire il servizio all’interno

Buone notizie da Shanghai: la città torna a zero contagi Covid-19 ed ecco che vengono allentate altre restrizioni anti Coronavirus. In questo caso possono tirare un sospiro di sollievo i ristoranti: potranno riaprire i battenti e ricominciare con il servizio all’interno.

Finora, infatti, i ristoranti potevano lavorare solo tramite asporto o consegne a domicilio. Ma come spiegato da alcuni di loro è con la ristorazione al chiuso che possono ricominciare a fare soldi: a causa delle commissioni da pagare alle varie piattaforme di delivery, alla fine lavorando solo con asporto e consegne a domicilio non riuscivano a rientrare delle spese.

Ma adesso finalmente i ristoranti di Shanghai potranno nuovamente accogliere i clienti all’interno. Nella città i ristoranti erano chiusi sin da metà marzo, quando il numero di casi di Covid-19 aveva ricominciato ad aumentare. Man mano che le restrizioni venivano tolte, ecco che alcuni locali avevano provato a tirare avanti col delivery e il take-away, pur non riuscendo a guadagnare a sufficienza, mentre altri avevano deciso di rimanere chiusi.

ristorante cinese

Tuttavia non sono tutte rose e fiori. Alcuni titolari hanno spiegato di non aver ancora ricevuto il via libera da parte del loro distretto. Inoltre quelli che riapriranno dovranno sottostare ad alcune restrizioni:

  • la capienza dei locali è ridotta al 50%
  • ogni servizio dovrà durare massimo 90 minuti
  • tutto il personale dovrà fare un tampone Covid ogni giorno
  • i commensali potranno entrare solo con test PCR negativo eseguito massimo tre giorni prima
  • i gruppi di commensali più grossi dovranno nominare un responsabile del tavolo (anche se non è ben chiaro cosa potrebbe succedere se alcuni dei commensali risultassero in seguito positivi)

Alcuni ristoranti, però, hanno deciso di chiudere definitivamente: le restrizioni ancora in atto per loro sono troppo onerose e se ne aspettano delle altre nel corso dell’anno. Qualcun altro, invece, proverà ad andare avanti, anche se non sarà facile. Molto, infatti, dipende anche dalla tipologia del locale.

Per esempio Stefan Stiller, chef e proprietario del tristellato Taian Table, ha spiegato che normalmente il suo locale può ospitare solo 30 persone. Inoltre loro sono specializzati in menu degustazione da 10 o 12 portate, cosa che richiede diverse ore di tempo a pasto e non solamente i 90 minuti concessi dalle autorità. Stiller spiega che per loro soddisfare questi criteri non è affatto facile, ma ci proveranno.