Si può trasformare il granchio blu in ricchezza? L’iniziativa dei pescatori di Goro

Il consorzio dei pescatori di Goro è partito alla volta dell'Olanda: si valutano macchinari per rimuovere meccanicamente la polpa dei crostacei che hanno invaso le nostre coste.

Si può trasformare il granchio blu in ricchezza? L’iniziativa dei pescatori di Goro

Con buona pace del commissario straordinario appositamente nominato per gestire gli interventi urgenti, quella dell’invasione del granchio blu è una situazione ormai passata dall’essere un’emergenza da affrontare a una nuova normalità da gestire.

Si è provato coi polpi come predatore naturale, alcuni coltivatori di vongole si stanno convertendo alle ostriche, ben più resistenti alle chele aliene, ma c’è chi si sta mettendo l’anima in pace cercando il modo di sviluppare nuovi prodotti che possano mettere a reddito l’ingombrante nuovo inquilino.

È il caso dei pescatori di Goro, in trasferta in Olanda per cercare proprio una soluzione di questo tipo.

Il granchio blu sarà il nuovo surimi?

Granchio blu

Come riportato da Il Resto del Carlino, una delegazione di membri del Copego, Consorzio Pescatori di Goro, è partito alla volta del paese dei tulipani, con la missione di valutare l’acquisto di macchinari che permettano l’estrazione della polpa dei granchi.

L’operazione, lo sappiamo, è molto laboriosa e l’iniziativa di diversi cuochi che hanno inserito piatti a base di granchio blu -pur lodevole- non è certo sufficiente ad avere un impatto positivo sull’ecosistema invaso: serve un approccio più industriale che permetta di sfruttare l’abbondanza di questa materia prima, aprendo nuovi mercati e creando un indotto che possa anche contribuire a recuperare fatturato e posti di lavoro persi a causa di questa crisi iniziata ormai nel 2023.

Abbiamo trasformato il granchio blu in un successo, e non ce n’eravamo accorti Abbiamo trasformato il granchio blu in un successo, e non ce n’eravamo accorti

L’idea è quella di inserire la polpa di granchio blu estratta meccanicamente nel settore delle preparazioni di pesce congelato come bastoncini di pesce e surimi, quel “finto granchio” fatto in realtà di altri pesci macinati con aggiunta di addensati e coloranti, e che solo nel 2024 ha sviluppato un mercato globale del valore di 6,57 miliardi di dollari, vedendo l’impiego di circa due milioni e mezzo di tonnellate di pesce per prepararlo.

I pescatori del consorzio non sarebbero gli unici della zona a riuscire nell’impresa di trasformare la calamità in guadagno: sempre a Goro, una startup di cinque donne under 30 esporta prodotti a base di granchio blu (polpa congelata estratta a mano o a macchina, granchi congelati, sughi e polpette) negli Stati Uniti. Si tratta del progetto di “pescheria sostenibile” Blueat, che invia il nostro granchio blu proprio là dove la specie è autocotona, la Florida.