Siccità, ci si avvicina all’obbligo assicurativo: le parole di Stefano Patuanelli

Il ministro Stefano Patuanelli, riferendosi alla crisi legata alla siccità, ha dichiarato di ritenere necessario l'avvicinamento all'obbligo assicurativo.

Siccità, ci si avvicina all’obbligo assicurativo: le parole di Stefano Patuanelli

La siccità sta strozzando il settore agricolo: in Lombardia “l’acqua è agli sgoccioli”, l’Emilia-Romagna ha istituito lo stato di emergenza, le previsioni indicato un netto aumento dei prezzi dei beni alimentari e una decisa contrazione delle stime produttive. In questo contesto, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli è recentemente intervenuto in audizione alle Commissioni riunite Agricoltura e Senato per annunciare di aver convocato una riunione straordinaria col Mite e con la Protezione civile per fare il punto dell’emergenza agricola, e ha spiegato di ritenere necessario “un percorso di avvicinamento, scandito nel tempo in modo intelligente, all’obbligo assicurativo”.

Siccità terreno

In altre parole, lo stato di emergenza (che come accennato è richiesto da sempre più regioni) e quello di calamità dovrebbero “viaggiare insieme” in modo da garantire che le attività coordinate dalla Protezione civile possano essere coordinate in modo efficiente ed efficace in tutte le regioni. Occorre inoltre considerare che l’istituzione ufficiale dello stato di calamità permetterebbe di superare i limiti della 102, ossia la norma che consente di intervenire soltanto in deroga sui danni assicurabili, consentendo alle autorità del caso di intervenire per la razionalizzazione degli usi idrici.

“Al momento preoccupano il mondo agricolo soprattutto le colture di mais e soia, ed è in forte sofferenza il riso” ha commentato il ministro Patuanelli. ” Un po’ meno preoccupazioni per il grano tenero e duro che anzi ha maggiori possibilità di stoccaggio per la stagione autunno/inverno per l’assenza di umidità. In generale il Sistema Paese non ha brillato sul tema per infrastrutture e per le competenze ripartire in tre ministeri, quello Infrastrutture e Trasporti, il Mite, e in parte il Mipaaf. E ciò non agevola il coordinamento degli interventi per una tenuta del sistema idrico nazionale anche in un momento di siccità”.