Siccità: la Tunisia interrompe l’approvvigionamento idrico durante la notte

Paese che vai, siccità che trovi: la Tunisia ha deciso di interrompere l'approvvigionamento idrico dalle 21 alle 4.

Siccità: la Tunisia interrompe l’approvvigionamento idrico durante la notte

Paese che vai, siccità che trovi: la Tunisia è attualmente alle prese con la peggiore siccità mai registrata nella storia del Paese, tanto che le autorità governative locali hanno ritenuto opportuno interrompere l’approvvigionamento idrico ai cittadini per sette ore a notte. L’annuncio arriva direttamente dalla SONEDE, la società statale che si occupa della distribuzione del cosiddetto oro blu sul territorio nazionale; e di fatto va ad affiancarsi alle misure di emergenza già precedentemente introdotte dal ministero dell’agricoltura tunisino – misure che comprendono un sistema di quotazione per utilizzare l’acqua potabile e il divieto del suo utilizzo per le attività agricole fino (almeno) al 30 di settembre.

Paese che vai, siccità che trovi: il caso della Tunisia

Deserto Tunisia

Stando a quanto lasciato trapelare dalle società meteorologiche africane la Tunisia si sta trovando a dovere fare i conti con il quartoanno consecutivo di siccità: Mosbah Hlali, direttore della sopracitata SONEDE, ha recentemente annunciato ai media internazionali che la crisi idrica che sta strozzando il Paese è “senza precedenti” anche e soprattutto a causa della scarsità di pioggia per – come già anticipato una manciata di righe fa – quattro anni a questa parte.

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I dati, d’altronde, parlano chiaro: attualmente, ha raccontato Hamadi Habib, un alto funzionario del ministero dell’Agricoltura, la Tunisia ha registrato un calo della capacità complessiva delle dighe distribuite sul territorio nazionale di circa 1 miliardo netto di metri cubi d’acqua, equivalente grossomodo al 30% della capacità massima di immagazzinamento.

Da qui la decisione di interrompere l’approvvigionamento idrico dalle ore 21 alle 4 del mattino – una misura drastica che, come anticipato in apertura di articolo, va di fatto ad affiancarsi a una più lunga lista di restrizioni altrettanto severe. Il ministero dell’agricoltura ha ad esempio vietato l’uso dell’acqua potabile per lavare le auto, irrigare aree verdi e pulire strade e luoghi pubblici, con tanto di multa e reclusione per un periodo compreso tra i sei giorni e i sei mesi; e nelle ultime due settimane ha già provato a bloccare l’approvvigionamento idrico notturno in alcune zone della capitale e in altre città, suscitando rabbia e proteste.

Motivo per cui la misura più nuova, decisamente più drastica, rischia di alimentare una tensione sociale già incandescente e innescare nuovi disordini. Le autorità locali, nel frattempo, si apprestano a contare i danni all’agricoltura: Mohamed Rjaibia, alto funzionario del sindacato degli agricoltori, ha dichiarato che il raccolto di grano della Tunisia sarà “disastroso”, con il raccolto colpito dalla siccità che scenderà a 200.000-250.000 tonnellate quest’anno dalle 750.000 tonnellate del 2022.