Spreco alimentare: una nuova app può calcolare il valore del cibo buttato via

La nuova app per combattere lo spreco alimentare si chiama Sprecometro, ed è in grado di calcolare il valore del cibo gettato via.

Spreco alimentare: una nuova app può calcolare il valore del cibo buttato via

La nuova creatura del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna si chiama Sprecometro; ed è un’app scaricabile in maniera completamente gratuita che permette di stimare il valore economico e l’impatto ambientale del cibo che viene buttato via tra le mura domestiche. Un nome semplice da ricordare e una grande efficienza: Sprecometro, lanciata in vista della X Giornata di Prevenzione del 5 febbraio prossimo nell’ambito della Campagna Spreco Zero, è in grado di calcolare i soldini “gettati via” e i livelli di CO2 e H2O derivati dallo spreco alimentare con appena tre domande e cinque minuti di tempo.

Sprecometro: ma come funziona?

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Si tratta, in altre parole, di uno strumento agile e veloce e per nulla invasivo, che permette anche di aggiornare in maniera puntuale il proprio comportamento (in modo da potere andare a correggere eventuali eccessi o disattenzioni che portano ad aumenti della quantità di rifiuti) grazie al cosiddetto Diario dello spreco, una funzione contenuta all’interno dell’applicazione e messa a punto dall’Osservatorio Waste Watcher International. Per di più, il Diario permetterà agli utenti di visualizzare e valutare i propri progressi, andando così a stabilire un percorso di riduzione degli sprechi in linea con gli obiettivi redatti dall’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile.

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Sprecometro è inoltre in grado di misurare in grammi lo spreco alimentare, comunicando così agli utenti sia quali alimenti stanno andando sprecati che il perché questi vengono gettati via quando sono di fatto ancora perfettamente commestibili. Il funzionamento dell’app, poi, è davvero semplice: una volta scaricata dallo store di fiducia occorre registrarsi e aprire un account, che verrà formato in seguito a un rapido questionario iniziale che ha la funzione di definire un profilo di spreco per l’utente.

I profili sono quattro in tutto – Sprecone, Disattento, Attento, Parsimonioso – e sono stati messi a punto differenziando le abitudini di consumo, di spesa alimentare e sulle quantità in grammi di spreco per 23 categorie di alimenti (carne rossa, carne bianca, frutta fresca, verdure, pane). Una volta che il profilo è stato creato e assegnato sarà possibile migliorare il proprio punteggio grazie alla visione dei contenuti educativi previsti dall’app propone, come video (indicativamente di 2-3 minuti), schede informative di approfondimento e quiz.

Sprecometro ha anche qualche sfumatura più prettamente legata al mondo dei social: vi è infatti la possibilità di creare cluster tra amici, colleghi, compagni di classe, aziende o pubblica amministrazione. L’iniziativa sembra decisamente virtuosa: riuscirà Sprecometro ad avvicinare gli italiani alla media europea di spreco alimentare, o lo Stivale continuerà a mantenersi al di sopra?