Stati Uniti, i dipendenti di uno Starbucks di Brookline tornano al lavoro dopo 2 mesi di scioperp

I dipendenti di uno Starbucks di Brookline, Stati Uniti, sono tornati al lavoro dopo uno sciopero lungo mesi.

Stati Uniti, i dipendenti di uno Starbucks di Brookline tornano al lavoro dopo 2 mesi di scioperp

I dipendenti di uno Starbucks in quel di Brookline, cittadina situata nel nord-est degli Stati Uniti, sono di recente tornati al lavoro dopo uno sciopero lungo mesi. Si tratta, stando al Boston Globe, della “più lunga azione documentata mai contro il colosso del caffè”: i lavoratori del punto vendita in questione hanno cominciato a scioperare nel pieno del periodo estivo, il 18 di luglio, e sono tornati al lavoro solamente il 21 di settembre. Il motivo della protesta, secondo quanto dichiarato dagli stessi dipendenti, era di far sentire il proprio dissenso nei confronti di “un ambiente di lavoro caotico e ostile”.

Starbucks locale

Il gruppo di Brookline avrebbe tentato di dettagliare le proprie preoccupazioni e richieste in una lettera alla direzione di Starbucks a luglio, facendo di fatto seguito ad alcune dichiarazioni del manager locale, che aveva apparentemente minacciato di licenziare o punire i dipendenti facenti parte di un sindacato – una rappresaglia che, stando a quanto abbiamo potuto vedere negli ultimi mesi, è nel pieno stile Starbucks. Lo sciopero, in ogni caso, pare che si sia concluso con un successo: i rappresentanti di Boston Starbucks Workers United hanno affermato che il manager distrettuale si è detto disponibile a effettuare un’indagine accurata sull’ambiente del posto di lavoro, e ha perfino dichiarato di essersi attivato per sostituire quanto prima il manager locale.

Un portavoce del colosso del caffè, tuttavia, ha fornito una versione completamente diversa dell’epilogo, raccontando ai microfoni di Boston.com che i dipendenti avrebbero ripreso il proprio posto senza nuove condizioni o concessioni. In altre parole, la ferita tra Starbucks e i sindacati è ancora aperta e sanguinante: staremo a vedere come il nuovo CEO, Laxman Narasimhan, affronterà la faccenda.