Stelle di neutroni: sono identiche alle praline di cioccolato, parola di scienziati

Non sapete cosa siano le stelle di neutroni? Niente paura - sono uguali alle praline di cioccolato, solo un po' più difficili da digerire.

Stelle di neutroni: sono identiche alle praline di cioccolato, parola di scienziati

Chi l’avrebbe mai detto che gli scienziati fossero persone così golose? Pare che la Via Lattea non sia l’unica entità cosmica con spiccati connotati cioccolatosi: secondo le ultime dichiarazioni della comunità scientifica, infatti, il termine di paragone perfetto per immaginarsi la struttura di una stella di neutroni è una pralina di cioccolato. Ok, ora – non abbiamo alcun dubbio sul fatto che sappiate perfettamente cosa siano le praline al cioccolato, ma permetteteci di dubitare della vostra preparazione per quanto riguarda le stelle di neuroni: si tratta, in parole povere (anzi, poverissime) di entità estremamente compatte e dense che vanno a fermarsi in seguito al collasso di una stella supermassiccia.

Stelle di neutroni? Sembrano un po’ difficili da digerire

praline

In altre parole, la comunità scientifica le ha spesso descritte (in modo da renderle comprensibili a noi poveri plebei) evocando l’idea della massa del sole compressa in una sfera delle dimensioni di una grande città. Si tratta di condizioni che, naturalmente, non possono essere replicate nell’ambiente di un qualsiasi laboratorio, motivo per cui gli scienziati hanno necessariamente dovuto affidarsi a teorie, studi e ipotesi per comprendere appieno la loro struttura e riuscire a capire cosa compone un’entità celeste di questo tipo.

Dopo innumerevoli lavagne, quaderni e taccuini riempiti di scarabocchi e calcoli pressoché incomprensibili, un team di ricercatori della Goethe University in quel di Francoforte ha messo a punto una teoria che pare decisamente affidabile. Ma prima di affacciarci su di questa geniale intuizione, vi forniamo ancora un poco di contesto: pare che le cosiddette stelle di neutroni “leggere” (quindi con una massa inferiore alle 1,7 masse solari) abbiano un mantello (lo strato esterno, per intenderci) morbido e un nucleo rigido, mentre quelle “pesanti” (con masse superiori alle 1,7 masse solari) sono l’opposto – un mantello rigido e un nucleo morbido. Si tratta di una scoperta ormai ampiamente condivisa dall’intera comunità scientifica, raggiunta analizzando la velocità con cui le onde sonore rimbalzano all’interno di un oggetto (una strategia che viene utilizzata anche nel contesto terrestre per trovare giacimenti di petrolio, tra l’altro).

Sappiamo che il solo descriverle in questo modo vi ha risvegliato un inspiegabile appetito di Ferrero Rocher. “Le stelle di neutroni apparentemente si comportano un po’ come praline di cioccolato” ha commentato a tal proposito il professor Luciano Rezzolla, che ha guidato il sopracitato gruppo universitario. “Le stelle leggere assomigliano a quei cioccolatini che hanno al centro una nocciola circondata da cioccolato morbido, mentre le stelle pesanti possono essere considerate più simili a quei cioccolatini in cui uno strato duro contiene un morbido ripieno”. Sembra delizioso – anche se un po’ difficile da digerire.

Nello spazio, tuttavia, non ci sono solo praline enormi e cioccolatini alla nocciola: un recente progetto che coinvolge la Stazione Spaziale Internazionale sta mettendo a punto delle colture in grado di resistere alle sfide del cambiamento climatico.