Perno centrale della timida socialità in pandemia, e forte di una accorata resilienza alle crisi economiche, pare che il settore della distribuzione alimentare rappresenti un sano obiettivo per gli investitori del retail: stando a quanto emerso da un report realizzato dalla società di consulenza immobiliare Savills, infatti, nei primi nove mesi del 2022 sono passati di mano ben 70 supermercati, che di fatto hanno coinvolto più del 20% degli investimenti movimentati dal retail sul territorio nazionale.

Sintomi di un settore sano, per l’appunto, e di una decisa tendenza positiva guidata – secondo Marco Montosi, head of investment di Savills – dalle caratteristiche difensive della distribuzione grocery. “I flussi di cassa costanti, la solidità finanziaria delle imprese e le prospettive positive di fatturato nel medio periodo” ha commentato a tal proposito Montosi “ne fanno un settore appetibile soprattutto per investitori con una logica di lungo periodo e con una bassa propensione al rischio”. In altre parole, la capacità di cambiare e innovarsi, emersa soprattutto nel contesto pandemico, ha di fatto riacceso l’interesse degli investitori, che evidentemente sono alla ricerca di settori in grado di adattarsi con relativa agilità al mercato di riferimento.
L’evoluzione, secondo Savills, è di fatto declinata in quattro trend: il lavoro sui format commerciali per tenere il passo con le richieste dei consumatori e rendere più agevole il loro percorso; l’introduzione di servizi non inerenti al mondo food come i servizi bancari, pet shop e farmacie; il food delivery e infine l’adozione di un approccio più sostenibile. Ripensare l’assortimento in chiave verde, in altre parole, si sta rivelando sempre più una mossa vincente.