Sushi: in Giappone la polizia indaga sulla cattiva condotta dei clienti

In Giappone si è scatenato uno tsunami a causa della cattiva condotta dei clienti nei ristoranti di sushi: la polizia sta indagando su questo malcostume dilagante.

Sushi: in Giappone la polizia indaga sulla cattiva condotta dei clienti

Sta facendo scalpore in Giappone l’indagine della polizia in merito alla cattiva condotta dei clienti nei ristoranti di sushi. Qualcuno parla anche di “atroci atti di terrorismo contro il sushi”. Ma cosa sta succedendo fra i sempre composti commensali nipponici?

La polizia indaga contro “atti di terrorismo” contro il sushi

Sushi in Giappone

Alcuni clienti dei classici ristoranti di sushi, soprattutto quelli dove ci sono i carrellini girevoli su cui viaggiano i piattini di sushi, hanno pubblicato dei video dove li si vede danneggiare il cibo o fare scherzi ad altri clienti.

Questi video hanno avuto due conseguenze: la prima è che sono crollate le azioni di una delle principali catene del settore, cosa che sta spingendo gli operatori a ripensare al modo in cui servono i piatti. La seconda che la polizia ha iniziato a indagare sul fenomeno.

Nel corso degli ultimi giorni su Twitter e altri social media hanno cominciato a comparire video di questi “atti di terrorismo contro il sushi”, anche se alcuni video risalgono non solo a settimane, ma anche ad anni fa.

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Uno dei video più eclatanti, che ha ottenuto qualcosa come 40 milioni di visualizzazioni su Twitter, vede un adolescente che lecca la parte superiore aperta di una delle bottiglie di salsa di soia che normalmente si trovano ai tavoli. Sempre lo stesso adolescente, poi, è stato immortalato mentre ha leccato l’intero bordo di una tazza da tè, riponendola poi sulla mensola come se niente fosse.

Nella clip si vede, poi, il ragazzo mentre si lecca un dito e lo usa per toccare due pezzi di sushi che transitavano sul nastro trasportatore. Il video in questione è stato girato in una filiale della catena Sushiro nella città di Gifu e ha provocato il crollo delle azioni della casa madre del ristorante.

In altri video si vedono clienti che versano il wasabi su pezzi di sushi che girano sul nastro trasportatore, mentre altri leccano il cucchiaio del contenitore di tè verde che viene poi utilizzato anche dagli altri commensali.

I video, a dire il vero, non sono così numerosi da pensare a un’ondata di criminalità collegata al sushi, ma hanno comunque suscitato scalpore e indignazione in Giappone, paese dove questa industria vale circa 740 miliardi di yen, pari a 5,7 miliardi di dollari.

Diversi utenti sui social hanno manifestato il proprio disgusto per tali gesti, sostenendo che non sarebbero mai più andati in un ristorante di sushi dotato di nastro trasportatore. Nel frattempo la catena Sushiro ha fatto sapere che il ragazzo che ha realizzato il video si è scusato, insieme ai suoi genitori, ma la catena ha comunque deciso di intentare cause civili e penali.

Intanto Sushiro è corso ai ripari: ha sostituito tutte le bottiglie di salsa di soia del ristorante a rilavato tutte le tazze presenti nel locale. Inoltre ha anche smesso di mettere condimenti e utensili direttamente sui tavoli o in punti del locale accessibili ai clienti. Costoro, se vogliono salse e posate, devono andarle a ritirare in un punto specifico del ristorante.

Anche altre due catene di sushi, la Hama Sushi e la Kura Sushi, hanno affermato di voler intraprendere azioni legali similari. La Kura Sushi, poi, ha annunciato che installerà delle videocamere di sorveglianza sopra i nastri trasportatori, per tenere d’occhio il comportamento dei clienti.