Svolta epocale per Starbucks: battuta per la prima volta dai Cinesi

Chi ha osato detronizzare Starbucks dal suo trono in Cina? Piacere, vi presentiamo la catena cinese Luckin Coffee

Svolta epocale per Starbucks: battuta per la prima volta dai Cinesi

Starbucks deve mettersi l’anima in pace: non è più la catena del caffè più grande della Cina. A malincuore Starbucks ha dovuto cedere scettro e trono a Luckin Coffee, azienda cinese che ha letteralmente detronizzata la rivale. I dati parlano chiara: al momento Starbucks conta 6.480 negozi in Cina, mentre Luckin Coffee ha 10.829 sedi. Ha dunque ampiamente surclassato Starbucks.

Come ha fatto Starbucks a farsi soffiare la pole position da Luckin Coffee?

starbucks caffè

Era il 1999 e Starbucks si apprestava a conquistare il mercato cinese, nonostante lo scetticismo di chi sosteneva che il colosso del caffè non avrebbe mai fatto fortuna in un paese così storicamente ed economicamente radicato nella cultura del tè.

Eppure Starbucks era riuscito nell’impossibile: aveva modificato le abitudini di consumo dei cinesi per quanto riguarda le bevande. Visto il successo, Starbucks ha cominciato a espandersi nel paese: nel 2011 era ferma a 278 sedi, ma nel 2011 aveva superato i 5mila locali.

Solo che i cinesi si sono appassionati così tanto al caffè che, abbastanza prevedibilmente, ecco che si sono fatte avanti altre catene nazionali. Così nel 2017 è entrata in scena Luckin Coffee. Nel 2019, anno in cui è stata quotata in Borsa, vantava già 2.400 caffetterie in tutta la Cina. E tutto per merito di una crescita assai aggressiva, tutta incentrata sulle vendite e sul marketing.

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Certo, per Luckin Coffee non è stato tutto rose e fiori: nel 2020, oltre alla pandemia, la catena ha dovuto far i conti con delle irregolarità finanziarie che avevano portato al licenziamento sia del suo COO che del suo AD (nonché fondatore, stiamo parlando di Jenny Zhiya Qian). Via dalla Borsa, multe (stiamo parlando di qualcosa come 180 milioni di dollari pagati alla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti e tutto il corollario: immaginiamo che Starbucks all’epoca abbia tirato un sospiro di sollievo per la fine del rivale.

Sollievo che è durato poco, però, visto che Luckin Coffee è tornata all’attacco: concentrandosi sull’asporto e sul franchising, cosa quest’ultima che Starbucks non fa, ecco che ha finito per diventare adesso la catena di caffè più diffusa della Cina, superando così ampiamente Starbucks.

Forse anche perché il caffè da Lucking Coffee costa molto di meno rispetto che da Starbucks: una tazza da Luckin Coffee costa 1,40 – 2,75 dollari, mentre da Starbucks si è arrivati a 4,10 dollari. Diciamo che c’è anche questo aspetto da considerare. Rimane ora il dubbio: Starbucks riuscirà a riconquistare il trono perduto? E anche se ci si mettesse d’impegno, potrebbe superare i rivali cinesi, decisamente più economici?