Take away, Luca Zaia: asporto non vuol dire mangiare sulla panchina, ma a casa

Sul take away Luca Zaia ha voluto precisare ciò che anche Giuseppe Conte ha ribadito: cibo da asporto non vuol dire mangiare sulla panchina vicina, ma a casa propria.

Take away, Luca Zaia: asporto non vuol dire mangiare sulla panchina, ma a casa

Luca Zaia, presidente della regione Veneto, a proposito dell’apertura al take away ha ritenuto opportuno fornire qualche precisazione. Ben sapendo che l’italiano medio fatta la legge o cerca di aggirarla con ogni mezzo a sua disposizione o cerca di interpretarla a modo suo, ha ribadito che l’asporto non vuol dire mangiare sulla panchina vicina, ma mangiare a casa.

Luca Zaia ha emesso proprio una circolare esplicativa per quanto riguarda il concetto di asporto, ribadendo fra l’altro quanto già detto da Giuseppe Conte durante l’ultima conferenza stampa.

Asporto vuol dire che si esce da casa da soli (tradotto: non si va a prendere il cibo prenotato portandosi appresso tutta la sacra famiglia), si va ad acquistarlo previa prenotazione (ricordiamo che è obbligatoria, o telefonicamente o tramite internet), si ritira la derrata alimentare e si va a mangiarla a casa propria (rammentiamo anche che questo vale per tutto il cibo da asporto: non si può comprare il gelato e poi mangiarselo mentre si passeggia beatamente per strada o si sta seduti sul muretto del lungomare).

E specifica ulteriormente, nel caso non fosse chiaro: è vietato mangiare il cibo da asporto nella panchina vicino al punto vendita. Luca Zaia parla poi anche della prossima riapertura dei ristoranti. L’idea della Regione non è qualcosa che abbia a che fare con il plexiglass o i separè, ma si parla di mascherine e guanti per i lavoratori, gel ai tavoli e mantenimento del distanziamento sociale dentro i locali.