Cosa pensano Friuli e Veneto del tiramisù in tubetto siciliano

Tiramipisu, il tiramisù da passeggio, è stato inventato dallo chef siciliano Pasquale Caliri. Cosa ne pensano Veneto e Friuli

Cosa pensano Friuli e Veneto del tiramisù in tubetto siciliano

Il Nord-Est non l’ha presa bene. Per dire, l’altro giorno il Gazzettino titolava: “Sberleffo al Nord-Est: la Sicilia inventa il tiramisù da viaggio” (solo per abbonati).

Di cosa si lamentava, precisamente, il quotidiano veneto?

“Di un tubetto che non è un dentifricio. Si porta in borsa, in giacca, in barca. È un cordiale in crema di mascarpone e caffè. Insomma: un tiramisù da viaggio, extrema ratio nei momenti di astinenza”.

[Tiramisù: la ricetta perfetta]

Il tiramisù portatile, nome ufficiale “Tiramipiùsu“, è stato presentato l’altro giorno a Taormina, invenzione, non priva di qualche ingegno, dello chef Pasquale Caliri, di stanza al ristorante Marina del Nettuno di Messina.

[Tiramisù: 10 errori da non fare]

“Già conteso tra Veneto e Friuli”, osservava sconsolato il Gazzettino, riferendosi alla sfida tra Treviso e Tolmezzo che da tempo stanno combattendo una lunga (e un po’ tediosa) guerra di posizione sulla paternità del celebre dolce al cucchiaio, ora potrebbe avere un terzo pretendente.

Vediamo da vicino questo Tiramipiusu.

È una confezione che contiene una scatoletta sigillata e un tubetto. Se aprendo la prima spuntano dei mini savoiardi, compagnia obbligata  per la crema, oltre a un cucchiaino fatto di cioccolato, spremendo l’altro si ottiene la crema caffè.

Per usarlo quando la rinuncia al tiramisù si fa insostenibile, in treno, in aereo o in ufficio, si prende il tubetto, lo si versa in un piccolo contenitore per poi amalgamare tutto con il cucchiaino di cioccolato.

Il dolce in tubetto, che il suo inventore ha descritto come “un concentrato di delizia, praticità, e giocosità”, sarà presto in vendita in molte pasticcerie siciliane.

[Per convincere i friulani che il tiramisù è veneto siamo stati alle Beccherie]

Come per altre variazioni sul tema, specie l’impresentabile tiramisù disidratato, non mancano i distinguo di natura gastronomica.

“È un dolce che deve riposare e va gustato in assoluta comodità”, osservano con manifesta avversione al tubetto alcuni puristi veneti. Anche Francesco Brollo, sindaco di Tolmezzo, prende le distanze dalla versione portatile: “Okay che il bello del tiramisù, essendo un dolce casalingo, sono le numerose interpretazioni, ma nel caso della variante di Caliri, parliamo di interpretazione molto libera”.

Se non proprio di (abile) mossa commerciale.

[Crediti | Il Gazzettino, immagini: Oggi Milazzo]