Tonno in scatola, il comparto è in crisi a causa dei rincari energetici (+300%)

Anche il comparto del tonno in scatola accusa il colpo del caro bollette: Ancit chiede il sostegno della classe politica per far fronte alla crisi.

Tonno in scatola, il comparto è in crisi a causa dei rincari energetici (+300%)

Tonno in scatola – alimento salvavita e salvapasto che, secondo i più recenti dati elaborati da Ancit, si qualifica come conserva ittica più amata dagli italiani. Fido compagno di vita di fuorisede e sottopagati, il tonno in scatola si trova però a fare i conti con le difficoltà determinate dai rincari energetici, che secondo la segnalazione dell’Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare hanno raggiunto il 300% nel lasso temporale dell’ultimo anno.

tonno scatola

Come al solito, quando si parla dell’ormai noto caro bollette, è opportuno ricordare che si tratta di un tassello che va a riversarsi con effetti sovente esponenziali sull’intera catena di produzione, dall’estrazione delle materie prime (o dalla pesca, in questo caso) fino alla produzione dei materiali di imballaggio e nei movimenti di logistica.

Continuare in questa direzione poterà a una crisi irreversibile” sottolinea il presidente Ancit, Simone Legnani. “Il nostro comparto ricopre un ruolo sociale garantendo alimenti di qualità, a prezzi accessibili, e non richiede l’utilizzo di energia per la conservazione, né di gas per la cottura ma la situazione è ormai al limite. Serve il sostegno della classe politica e una collaborazione più trasparente lungo tutta la filiera. Un intervento importante sarebbe la modifica dei massimali negli aiuti di stato che oggi penalizzano le aziende di trasformazione di prodotti ittici equiparandole alla pesca, e la possibilità di avere sulle conserve ittiche una temporanea sospensione di Iva”.