Torino: il divieto di vendita di alcolici dopo le 21 diventa permanente nelle zone della movida

A Torino nelle zone della movida è diventato permanente il coprifuoco: vietata sempre la vendita di alcolici dopo le 21.

Torino: il divieto di vendita di alcolici dopo le 21 diventa permanente nelle zone della movida

Attenzione: a Torino è diventato permanente il divieto di vendita di alcolici in strada dopo le 21 nelle zone della movida. Più precisamente il coprifuoco sarà sempre attivo nelle zone di San Salvario, Vanchiglia e piazza Vittorio.

Il sindaco Stefano Lo Russo e la giunta comunale hanno deciso che questo divieto, che finora era contenuto in singole ordinanze che venivano rinnovate anno dopo anno, adesso durerà tutto l’anno.

Nei quartieri di San Salvario, Vanchiglia, Regio Parco-Borgo Rossini, piazza Santa Giulia e piazza Vittorio sarà proibito vendere, acquistare e possedere alcolici per strada dopo le ore 21. Secondo il sindaco Lo Russo il problema degli alcolici nella zona della movida è diventato endemico: per tale motivo hanno scelto di superare le singole ordinanze e adottare un provvedimento permanente.

Chi trasgredirà a tale divieto, si vedrà comminare multe che vanno da 50 a 300 euro. Bisogna sottolineare che non sarà vietata solo la vendita, ma anche il possesso: non si potranno detenere per il consumo in luogo pubblico o a uso pubblico bevande in contenitori di vetro o metallo dalle ore 21 di sera fino alle 7 del mattino.

Lo scopo di tutto ciò è quello di “superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento all’esigenza di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti e in definitiva a tutela della loro salute”.

Da anni, ormai, gli abitanti dei suddetti quartieri protestano contro la situazione di degrado che si è andata via via creando. Il che servirà anche a bloccare ulteriori richieste danni. Da poco, infatti, una sentenza del tribunale civile ha dato ragione a 29 famiglie di San Salvario che si lamentavano della situazione, condannando così il Comune a risarcire tutti per un valore di 1,2 milioni di euro.