Trieste: caffè Sacher troppo caro? Non per il sindaco

Polemiche a Trieste per un scontrino "troppo caro" al nuovo caffè Sacher. Per il sindaco è semplice: se hai i soldi ci vai, altrimenti ti limiti a guardare

Trieste: caffè Sacher troppo caro? Non per il sindaco

Il sindaco di Trieste ha scatenato un polverone. Tutto inizia quando una emittente TV ha parlato dei prezzi troppo cari del nuovo Caffè Sacher di Trieste. Al che il sindaco si è intromesso chiedendo di porre fine a queste polemiche: per il primo cittadino, se hai i soldi ci vai, altrimenti stai a guardare.

Trieste, il Caffè Sacher e i prezzi alti

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Il Caffè Sacher di Trieste è il primo locale del celebre marchio ad aprire al di fuori dei confini di Vienna. Fin qui tutto ok. Solo che i suoi prezzi non hanno convinto tutti. Una fetta della famosa torta Sacher costa 8,90 euro, un caffè al banco 1,50 euro, un caffè al tavolo 3,50 euro e un latte macchiato 5,50 euro.

Nonostante i prezzi, però, il locale è stato visitato da tantissime persone tanto che a soli tre giorni dall’inaugurazione, domenica ha dovuto temporaneamente chiudere perché nel giro di pochissime ore avevano esaurito la scorta di dolci. Dizzi Alfons, il titolare, ha spiegato che erano andati ben oltre le loro aspettative, cosa che non poteva che fargli piacere. Ha poi aggiunto che i clienti non si sono limitati a bere un caffè tanto per dare un’occhiata al locale, ma hanno anche assaggiato i dolci, provato il menu del pranzo e acquistato torte intere.

Solo che mentre i clienti facevano incetta di dolci, ecco che sui social network si polemizzava sui costi troppo elevati. Ed è a questo punto che è intervenuto Roberto Dipiazza, il sindaco di Trieste. Parlando con l’emittente locale Telequattro ha dichiarato “La torta costa troppo? Basta polemiche, se hai i soldi vai, se no guardi fuori…”.

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Una risposta che non è certo piaciuta, anche perché forse c’erano modi un po’ più soft per esprimere lo stesso concetto. Alcuni utenti hanno parlato di parole “sprezzanti, altezzose, fuori luogo”, nonché “irrispettose nei confronti dei poveri… perché là ci vanno i ricchi come lei”. Qualcuno ha poi ironizzato chiedendo al sindaco se offrisse lui o di dare a tutti le “brioche” (riferimento alla leggenda metropolitana relativa a Maria Antonietta e al suo ordine di dare brioche al popolo che aveva fame, fatto storico non realmente accaduto, precisiamo).

Dipiazza ha poi provato a mettere una pezza ricordando a tutti che dovevano essere contenti se un grande marchio come questo decide di investire a Trieste. Salvo poi ribadire che bisogna mettere fine a questa storia del prezzo di una fetta di torta. Queste le sue parole: “Se vuoi una Ferrari e non te la puoi permettere, la guardi e basta. Invece di essere orgogliosi che adesso abbiamo un locale del genere, qui a Trieste si fanno polemiche. Da noi stanno arrivando i grandi marchi. La città corre, ma noi continuiamo a dire eh… la torta costa”.

Il primo cittadino ha poi continuato dicendo che è la stessa cosa di quando si vuole andare a mangiare in un grande ristorante: se non te lo puoi permettere, allora vai a mangiare la pizza. Il sindaco ha poi concluso che le vere domande da farsi sono altre: per esempio, quanto ha speso Caffè Sacher per investire a Trieste, quanto paga di affitto? Visto la tipologia di locale, è normale che la torta costi. E ha concluso la sua spiegazione dicendo “Se per te costa troppo, passi davanti e non entri. Così hai risolto il problema”.