Ucraina, il prezzo del grano cala del 9% in tre giorni; Coldiretti: “È speculazione”

Pare che la spirale di rincari al prezzo del grano innescata dallo scontro in Ucraina si stia calmando, ma per Coldiretti è speculazione.

Ucraina, il prezzo del grano cala del 9% in tre giorni; Coldiretti: “È speculazione”

Il tira e molla dell’India – non preoccupatevi, sarò il nuovo granaio del mondo anzi no, stop alle esportazioni; anzi no, ok alle esportazioni ma solo un po’ -, l’aumento dei raccolti in Russia (+2,6%) e il rinnovato impegno dell’ONU per garantire la spedizione di quello attualmente bloccato in Ucraina fanno calare il prezzo del grano del 9% in soli tre giorni dopo mesi di rincari da record. Una tendenza che, seppur indubbiamente positiva, è chiaro sintomo di speculazione.

agricoltura

Questa la lettura proposta da Coldiretti, che di fatto sottolinea come “i grandi fondi speculativi che operano sulla borsa delle materie prime” abbiano preferito “guadagnare dopo i valori record raggiunti dalle quotazioni”. Si stima che la produzione mondiale di cerali (stando ai calcoli redatti dall’International Grains Council – IGC) si attesti infatti sulle 2251 milioni di tonnellate che, nonostante sia inferiore del 2% rispetto all’anno scorso, rimane comunque la seconda più ricca di sempre; mentre il grano segna un netto calo di 769 milioni su base annua con la sola Russia che tra i principali produttori globali segna un leggero aumento della produzione.

“Per l’Unione Europea nel suo insieme, il livello di autosufficienza delle produzione comunitaria varia dall’ 82% per il grano duro destinato alla pasta al 93% per i mais destinato all’alimentazione animale fino al 142% per quello tenero destinato alla panificazione” spiega a tal proposito la Coldiretti, sottolineando come a pagare il conto più salato dell’attuale situazione internazionale saranno i Paesi come l’Egitto, la Turchia e il Bangladesh che fanno grande affidamento sulle importazioni da altri Stati.