UK: pizzerie a rischio chiusura, tutta colpa dell’aumento dei prezzi degli ingredienti

In UK molte pizzerie hanno lanciato l'allarme: rischiano di chiudere a causa dell'aumento dei prezzi di ingredienti come farina, mozzarella e pomodoro.

UK: pizzerie a rischio chiusura, tutta colpa dell’aumento dei prezzi degli ingredienti

Andiamo in UK perché questa volta sono i pizzaioli a lanciare le allarme. A causa dell’aumento dei prezzi di ingredienti base come farina, mozzarella e pomodoro, infatti, le pizzerie del Regno Unito sono sempre più a rischio chiusura. Il fatto è che, nel corso del 2022, il prezzo degli ingredienti chiave della pizza è aumentato a due cifre. Tuttavia i ristoratori hanno spiegato di non poter aumentare i prezzi per paura di allontanare i clienti. Un ristoratore ha fatto un esempio: per poter ottenere un profitto, dovrebbe mettere una pizza margherita a 15 sterline (17 euro o poco più), ma con questi prezzi i clienti sarebbero andati altrove.

In UK è crisi per le pizzerie

pizza

Pasquale Chionchio, co-fondatore del gruppo di ristoranti Santa Maria, proprietario di cinque pizzerie a Londra, ha dichiarato che stanno lottando più duramente che mai. L’anno scorso il raccolto di pomodori è stato scarso, con una produzione ai livelli minimi nel corso degli ultimi 30 anni. E così adesso i prezzi sono raddoppiati: prima per una cassetta di pomodori pagavano 16 sterline, ora 28-30 sterline.

Anche il costo della mozzarella è aumentato di circa il 25-30%, mentre per quanto riguarda la farina, che proveniva quasi tutta dall’Ucraina, ecco che ora la pagano il 35% in più. Per cercare di recuperare parte delle perdite, Santa Maria è stata costretta ad alzare i prezzi: la pizza Margherita è passata da 8,90 sterline a 9,50 sterline.

Il problema, però, è che tali rincari non sono neanche lontanamente sufficienti per compensare l’inflazione. Solo che non c’è soluzione: non si può mettere una Margheritaa 15 sterline perché si perderebbero clienti.

A fare le spese dell’inflazione sono soprattutto i ristoranti indipendenti: si trovano in una posizione svantaggiata in quanto non hanno il potere di acquisto dei gruppi più grandi.

Secondo Jim Winship, direttore di Pizza, Pasta and Italian Food Association, sul lungo termine ci sarà sempre domanda per il settore della pizza. Solo che adesso è diventata una questione per capire chi potrà sopravvivere per i prossimi 3-6 mesi fino a quando non si uscirà da questa crisi economica. Secondo Winship, diverse pizzerie saranno costrette a chiudere, anche se è impossibile stabilire quante saranno a dover chiudere i battenti.

Oltre ai rincari delle materie prime, i ristoratori devono fronteggiare anche i problemi relativi all’aumento dei prezzi dell’energia e la carenza di personale.

Proprio a causa dei rincari, molti ristoranti, bar e pub della Gran Bretagna in queste feste natalizie sono stati costretti a ridurre gli orari di apertura.