Unilever sembra patire il boicottaggio israeliano di Ben & Jerry’s

Gli investitori di Unilever si lamentano dei danni economici subiti per il boicottaggio di Ben & Jerry contro Israele deciso qualche mese fa.

Unilever sembra patire il boicottaggio israeliano di Ben & Jerry’s

Era l’inizio dell’estate, e il marchio di gelati Ben & Jerry’s, di proprietà del colosso Unilever, aveva annunciato un boicottaggio nei confronti di Israele: non avrebbe più venduto i suoi prodotti nei territori occupati da Israele. Con un comunicato stampa ufficiale, l’azienda aveva fatto sapere che non avrebbe più venduto il gelato Ben & Jerry’s nei territori occupati della Cisgiordania (è quella parte di territorio che va da Gerusalemme fino alla sponda occidentale del fiume Giordano ed è occupata appunto da Israele sin dal 1967, con rivendicazioni da parte della Palestina), ma che sarebbe rimasta comunque in Israele, con accordi diversi.

Ora, a distanza di qualche mese dall’inizio del boicottaggio, si tirano le somme, per capire cosa ne è stato. Al di là dei risultati raggiunti, però, non tutti condividono la scelta, piuttosto radicale in un contesto commerciale, in effetti. Alcuni investitori hanno raccontato ai media che il boicottaggio è la causa di un forte calo del prezzo delle azioni della società. La preoccupazione è tale che alcuni azionisti stanno spingendo affinché la società revochi la decisione.

Il boicottaggio avrebbe portato – secondo Michael Ashner, un’azionista dell’azienda intervistato dal The Post – dismissione di oltre 325 milioni di dollari di azioni Unilever da parte di un certo numero di stati.