Veganismo: in Gran Bretagna potrebbe diventare un credo religioso

In Gran Bretagna il veganismo potrebbe venire tutelato come se fosse un credo religioso. Si attende la sentenza del tribunale di Norwich.

Veganismo: in Gran Bretagna potrebbe diventare un credo religioso

In Gran Bretagna il veganismo diventerà un credo religioso? Non proprio, però con una sentenza del tribunale di Norwich c’è la possibilità che il veganismo venga protetto dalla legge inglese come se fosse una religione, una minoranza etnica o una predisposizione sessuale.

La questione origina tutta a causa di Jordi Casamitjana, un vegano che ha denunciato la League Against Cruel Sport, suo ex datore di lavoro, per ingiusto licenziamento. L’uomo ha presentato ricorso sostenendo di essere stato licenziato perché aveva svelato che la sua azienda aveva investito il fondo pensione in aziende che erano coinvolte nella sperimentazione animale. Secondo Casamitjana, la perdita del lavoro si configurava come una discriminazione basata sul suo essere vegano.

Dal canto suo l’azienda si è difesa ribadendo che il licenziamento era legato alla condotta non corretta del dipendente e che non aveva nulla a che fare con il veganismo. Secondo la BBC i giudici dovranno adesso decidere se il fatto di essere vegani si configuri come aderire a una fede filosofica o a un credo religioso. Casamitjana, infatti, si è definito un “vegano etico” in quanto fa proselitismo per cercare di convincere altre persone a diventare vegane. Secondo l’uomo, le sue convinzioni fanno parte della sua vita, influenzandola sotto ogni punto di vista. Un esempio? Va a piedi a lavorare e non in autobus per evitare che le ruote del mezzo schiaccino insetti o volatili lungo la strada. E qui mi sorge spontanea una domanda: andando a piedi non rischia di schiacciare gli insetti con le suole delle scarpe? Cosa fa? Levita?

Comunque sia l’uomo aveva avvertito l’azienda: far parte di una società che si chiama Lega contro lo sport crudele e poi investire il fondo pensione in aziende che sperimentano sugli animali era un controsenso. L’azienda l’aveva ascoltato, ma non aveva ritenuto opportuno cambiare la sua strategia ed ecco che allora Casamitjana aveva denunciato pubblicamente l’accaduto, fatto che gli era poi costato il posto di lavoro.

Ora i giudici dovranno stabilire se essere un vegano etico (quindi un vegano che non solo mangia esclusivamente cibo ricavato dalle piante, ma anche che cerca di escludere dalla sua vita ogni tipo di sfruttamento degli animali) potrebbe rientrare nelle nove categorie protette dell’Equality Act 2010, cioè la legge britannica sull’uguaglianza dei diritti senza differenza di religione, sesso o altre caratteristiche sociali.