Porto Garibaldi è una delle frazioni di Comacchio, e in qualità di più antico dei sette lidi della località ferrarese vanta un’antichissima tradizione di pesca.
Secoli sul litorale però non avevano preparato i pescatori e gli abitanti del luogo a quanto sta accadendo in questi giorni: i turisti si improvvisano raccoglitori di ostriche, in barba al più banale buon senso e alle regole.
A caccia di ostriche
Obiettivo degli estemporanei cacciatori di bivalvi sono due banchi che si sono formati naturalmente all’uscita del porto canale: le ostriche da queste parti non sono di per sé una novità, ma da qualche anno in qua la loro presenza si è fatta ben più numerosa, tanto da essere notate dai villeggianti che hanno rapidamente sconfitto ogni diffidenza, pensando a un banchetto gratuito a base dei pregiati molluschi.
Ovviamente un po’ di buon senso dovrebbe bastare per far capire che non si tratta di una buona idea, ma i fatti hanno ormai confermato il contrario, costringendo un professionista ad intervenire.
Si tratta di Laurent Sitterlin, 57enne coltivatore di ostriche proveniente dall’Alsazia, giunto tra i lidi di Comacchio per collaborare con una delle cooperative ittiche locali insegnando il mestiere, un’attività in cui molti stanno investendo dopo che il granchio blu ha di fatto cancellato la tradizionale coltivazione delle vongole.
Sitterlin, raggiunto da Il Resto del Carlino, avverte: “è un rischio per la salute, quelle ostriche si trovano in un tratto di mare dove passano le barche, ci sono chiazze d’olio. Tra l’altro non sono controllate dai veterinari, dall’Usl. C’è il rischio che abbiano batteri nocivi, mangiare le ostriche crude nate in quello specchio di mare rappresenta un grave pericolo per la salute”.
Se ormai le avete raccolte quindi, almeno cuocetele, ma sappiate l’attività non è comunque consentita: se vi beccano, oltre a vedervi sequestrato il prelibato bottino rischiate anche una multa consistente.