Vini falsi, per riconoscerli arriva il bollino hi-tech

Vini falsi, per riconoscerli arriva il bollino hi-tech

Per dire basta ai vini falsi e contraffatti adesso arriva il bollino hi-tech. Grazie alla tecnologia blockchain (quella che ha creato i Bitcoin), in particolare all’Ethereum, sulle bottiglie di vino sarà applicato un tag Nfc: trattasi di un bollino adesivo contenente tutte le informazioni relative alla filiera di produzione. Questa tecnologia fa sì che tutti i dati siano pubblici e diffusi, impossibili da contraffare. Il tag Nfc è formato da una parte criptata, protetta da un codice, non replicabile e attribuitogli dal Sian. Se qualcuno aggiunge informazioni fasulle, viene subito scoperto.

Come funziona il tag Nfc per scoprire i vini falsi?

Il vino è il prodotto italiano più falsificato al mondo. La contraffazione alimentare è un problema serio, in grado non solo di nuocere alla qualità del prodotto, ma anche alla nostra salute, oltreché creare disinformazione tra i consumatori.

La tecnologia Ethereum, alla quale ieri Il Giornale ha dedicato una pagina (nella versione cartacea), sembrerebbe venirci incontro, garantendo l’impossibilità di contraffazione. In quel piccolo bollino adesivo, delle dimensioni di 3,5 centimetri, ci saranno tutte le informazioni necessarie: si fa dalle tonnellate di uva vendemmiate alla data della pigiatura, dal numero di bottiglie realizzate al nome della vigna originaria, geolocalizzata su una mappa satellitare. Utilizzare questo bollino è semplice:

  1. scaricare l’app gratuita eNology (la trovate sia sul Google Play Store per Android che sull’App Store per iOS)
  2. avvicinare lo smartphone al bollino
  3. tramite la tecnologia Nfc (che è la stessa che permette di effettuare pagamenti tramite carta di credito con Apple Pay), sul cellulare troverete tutte le informazioni relative a quella bottiglia di vino

Oltre alla sicurezza di usare la tecnologia blockchain, anche la piattaforma di tracciabilità ha dati attendibili, visto che è stata creata da Almaviva per il Ministero delle Politiche Agricole (Mipaaf), l’Agenzia delle erogazioni Ue (Agea) e il Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura (Sin). Al momento solo 12 aziende hanno aderito al progetto, ma è auspicabile che in futuro altre se ne aggiungano. Inoltre tale sistema potrebbe essere applicato anche ad altri prodotti della filiera agroalimentare, come olio, aceto balsamico e superalcolici.

Crediti | Il Giornale