Vino: “basta discriminazioni per le eccellenze italiane nella promozione in Europa”

L'ACI teme che i nuovi programmi di promozione previsti dall'Europa vadano a discriminare la produzione di vino italiana.

Vino: “basta discriminazioni per le eccellenze italiane nella promozione in Europa”

L’eco dell’esperienza pregressa si fa sentire ancora forte e chiaro: la Filiera vitivinicola ha recentemente redatto una lettera per esprimere le proprie preoccupazioni, e l’ha inviata al commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni e al ministro italiano delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli. Il timore del mondo del vino è quello che le prossime politiche di Promozione agricola della Commissione europea rimangano macchiate dalle pressioni della direzione generale Salute, discriminando di fatto la produzione vitivinicola italiana.

vino

In questo contesto, le richieste della Filiera sono piuttosto semplici: “la Commissione pubblichi la proposta quanto prima e che chiarisca al più presto che nessun settore o prodotto specifico sia discriminato nella nuova riforma” si legge. Evidentemente lo scotto per l’ambivalenza vino – sigarette si fa ancora sentire, e il settore teme che i criteri di selezione di Bruxelles vadano a penalizzare le eccellenze del Made in Italy.

“Ci risulta che il documento di lavoro per la prossima annualità potrebbe prevedere un’ulteriore penalizzazione per i prodotti a Indicazione geografica (Dop/Igp) e al contempo stia valutando l’esclusione dai programmi promozionali di alcuni prodotti particolarmente sensibili per la produzione agroalimentare italiana, come il vino e le carni” si legge nella lettera sopracitata, sottoscritta dall’ACI. “Pur condividendo l’importanza della promozione dei prodotti biologici per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, riteniamo fondamentale sottolineare che l’agricoltura biologica non rappresenta l’unica pratica agricola idonea ai predetti scopi e che nel settore vitivinicolo la politica delle IG contribuisce notevolmente agli obiettivi prefissati dalla strategia Farm to Fork“.