Mentre c’è chi sostiene che bere vino faccia malissimo, anche in minime dosi, ecco che per il professor ed epidemiologo Tim Spector è l’esatto contrario: più si bevono varietà diverse di vino e più migliorano la salute dell’intestino e il benessere mentale. Anche se suppongo che non intendesse il berle tutte insieme, questo è bene specificarlo sin da subito per evitare facili fraintendimenti.
Perché bere vino migliora la salute?
Il professor Spector ha argomentato la sua affermazione concentrandosi sull’alto contenuto di polifenoli del vino. Diversi studi hanno dimostrato che i polifenoli rivestono un ruolo importante nel ridurre il rischio di disturbi cardiaci. Inoltre pare che aiutino anche l’organismo a bruciare più calorie.
I polifenoli sono composti presenti in natura nelle piante: grazie alle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie possono apportare numerosi benefici alla salute umana. Spector ha così ricordato che, soprattutto il vino rosso, è particolarmente ricco di polifenoli.
Secondo il professore, questi polifenoli, oltre a proteggere la salute del cuore, hanno anche la capacità di migliorare la salute intestinale, stimolano il sistema immunitario e migliorano la salute mentale.
Lo scienziato ha spiegato che si può bere il vino soprattutto per il piacere che ne deriva, ma che, in fondo in fondo, possiamo anche giustificarci ricordandoci che più varietà di vino e di uve si provano, più la nostra salute potrebbe migliorare.
Secondo Spector è proprio la diversità il fattore più importante. Analogamente a quanto accade col cibo, avere nella propria dieta una gamma differenziata di vitigni significa aiutare il microbiota intestinale, migliorando così la propria salute. Questo significa che non bisognerebbe bere sempre lo stesso vino, ma provare più vitigni possibili, anche quelli che potrebbero non piacerci.
Ovviamente poi Spector ha corretto il tiro, altrimenti sarebbe sembrato che le sue parole fossero un’esortazione a bere a manetta. Il professore ha raccomandato ai bevitori di regolare il consumo di vino, con particolare riferimento all’orario in cui si beve. Non bisognerebbe, infatti, bere alcolici subito prima di andare a dormire. Questo perché gli alcolici alterano la qualità del sonno.
Bere alcolici a tarda notte ti fa sì addormentare prima, ma disturba poi il sonno, con conseguente calo della qualità di quest’ultimo. Sarebbe dunque meglio bere il vino al massimo come aperitivo e durante le prime fasi del pasto e non, come spesso accade, alla fine. Inoltre non è bene esagerare.
Per quanto riguarda la quantità, Spector parla al massimo di uno o due bicchieri di vino rosso. Se si beve troppo vino, infatti, si ha l’effetto opposto e si danneggia il microbiota intestinale al posto di aiutarlo.