Vino: Forbes incorona la Sicilia regione vinicola italiana

Secondo Forbes è la Sicilia la principale regione vinicola italiana. Fra i motivi, gli ettari di terreno dedicati ai vigneti e le diverse tipologie di vini.

Vino: Forbes incorona la Sicilia regione vinicola italiana

Forbes non ha dubbi: è la Sicilia la principale regione vinicola italiana. In parte perché ha il maggior numero di ettari di terreno dedicati ai vigneti, in parte per i diversi tipi di vino che qui vengono prodotti.

Forbes sottolinea che la Sicilia è la più grande regione vinicola d’Italia: vanta 98mila ettari di vigneto, posizionandosi davanti alla Toscana e al Piemonte per quanto riguarda la produzione di vino. Inoltre il suo posizionamento consente di avere un vino con una tipica personalità mediterranea: il clima è mite tutto l’anno, ma la regione ha anche zone collinari e montagnose che donano al vino un sapore diverso dagli altri vini del sud.

La capacità vinicola della Sicilia è aumentata nel corso degli ultimi 30 anni grazie anche all’arrivo di uve internazionali, anche se non mancano i viticoltori che preferiscono dedicarsi a uve autoctone, proseguendo lungo la strada della sostenibilità e della biodiversità. Il fatto è che la Sicilia ha al suo attivo climi, suoli e topografia diversi, fattori ideali per l’agricoltura biologica. E in effetti il 34% dei vigneti della Sicilia è biologico.

vino rosso

Inoltre la vendemmia dura cinque mesi: va da fine luglio per i vitigni di uva bianca e termina a novembre sulle pendici dell’Etna. Attualmente la Sicilia è principalmente riconosciuta per le sue uve Nero d’Avola e Grillo, due vitigni locali. Il Grillo in passato veniva usato esclusivamente per produrre la Marsala e nel 2005 era sul punto di estinguersi. Ad oggi viene usato in alcune delle più note etichette sicule per produrre un vino rinfrescante e fragrante, con aromi di frutta tropicale e una struttura ricca e cremosa.

Il Nero d’Avola, invece, è l’uva rossa più prolifica in Sicilia e produce un vino elegante di medio corpo con aromi di frutta rossa, note di pepe e una bella acidità. Altre uve molto diffuse sull’isola sono Catarratto, Inzolia, Frappato e Nerello Mascalese.

Sono invece 70 le uve autoctone della Sicilia, tutelate e studiate anche presso l’Orto Botanico di Palermo. Sono note anche come “vitigni reliquie” in quanto arrivano direttamente dal passato dell’isola e sono prodotte in quantità limitate. Fra di esse abbiamo Recuni, Cutrera e Rucignola.