Vino: il calo delle vendite è destinato a continuare, svela un’analisi di mercato

Un'analisi di mercato ha svelato che il mondo del vino dovrà fare i conti ancora per qualche tempo con il calo delle vendite.

Vino: il calo delle vendite è destinato a continuare, svela un’analisi di mercato

Il futuro del mondo del vino pare destinato a vivere un periodo di relativa magra: stando a un’analisi di mercato redatta dagli esperti di IWSR, azienda specializzata in indagini nel mercato globale delle bevande alcoliche, il settore dovrà fare i conti con un calo delle vendite in lieve ma costante declino per buona parte dell’anno in corso. Il nodo della matassa giace principalmente nella forte incertezza di stampo economico che, negli ultimi anni, ha dominato i mercati internazionali: con il costo della vita alimentato da una crescita incessante, infatti, molti consumatori hanno cominciato a ridurre le cosiddette spese discrezionali, categoria in cui naturalmente rientrano le bevande alcoliche.

Il calo delle vendite nel mondo del vino: un’occhiata ai dati

champagne

D’altronde, quando è necessario stringere la cinghia gli acquisti che potremmo tranquillamente etichettare come “vizi” sono i primi a essere decapitati. Interessante, in questo ambito, notare che l’analisi IWSR nota una contestuale ripresa della vendite di birra – una bevanda tendenzialmente più economica – soprattutto nei mercati in via di sviluppo; mentre il vino segue una traiettoria nettamente discendente. I dati parlano chiaro: i volumi di consumo nel primo semestre del 2021-2022 sono diminuiti del 5%, con il Brasile che si qualifica come l’unico dei principali 20 mercati del vino a livello globale che beve più vino rispetto al 2017.

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È bene notare, tuttavia, che il segmento di mercato super premium ha invece fatto registrare una crescita nello stesso periodo – sintomo che potrebbe essere interpretato come un processo di premiumizzazione del mondo del vino tutto sempre più marcato.

Ma torniamo ai numeri: nel corso del 2021 i volumi del mercato globale dei vini fermi sono diminuiti del 2%, ma il valore al dettaglio è cresciuto del 5%. Meglio invece le bollicine: il vino spumante ha registrato una crescita del 9% in termini di volume nel 2021, mentre il valore è cresciuto di un quinto (20%), riflettendo lo spostamento verso prodotti premium sia nei vini fermi che negli spumanti. In altre parole – si vende meno o leggermente di più, ma si incassa di più.

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Gli spumanti in particolare paiono destinati a un avvenire decisamente più luminoso rispetto ai loro “colleghi” fermi: nel primo semestre 2022 i volumi sono cresciuti per tutte le fasce di prezzo ad eccezione della più bassa in assoluto; mentre la categoria nel suo complesso è cresciuta del 3% nel primo semestre del 2022 rispetto al primo semestre del 2021 nei mercati chiave.

A beneficiare di questo boom di affari pare sia stato soprattutto lo Champagne: i più recenti dati del Comité Champagne raccontano di performance da record assoluto per quanto riguarda le spedizioni in Italia e nel mondo.