Vino: in Olanda le suore lanciano un appello per vendere le scorte di Pinot in eccesso

La crisi del vino in eccesso non conosce confini: adesso in Olanda alcune suore hanno lanciato un appello pregando per smaltire le scorte in eccesso di Pinot

Vino: in Olanda le suore lanciano un appello per vendere le scorte di Pinot in eccesso

A quanto pare non è solo la Francia ad avere un problema con il vino prodotto in eccesso. O meglio: l’annata è stata buona, solo che le vendite solo in calo, cosa che sta facendo accumulare le bottiglie di vino non venute. Per esempio, a Bordeaux hanno così tanto vino in più invenduto che i viticoltori sono stati costretti ad estirpare 9.500 ettari di vigneto, chiedendo anche risarcimenti per le scorte invendute. Ecco, la stessa cosa sta succedendo in Olanda: qui le suore di un convento hanno chiesto aiuti per aiutarle a smaltire le scorte di vino in eccesso che si stanno accumulando.

Vino, Olanda e suore: che rapporto c’è?

vino

Il fatto è che la scorsa estate, così calda e secca, si è tradotta con un raccolto abbondante di uva che ha generato la produzione di circa 60mila bottiglie di vino in questo convento. Fin qui tutto ok, non fosse che, per diversi motivi (non ultimi l’inflazione e i rincari), c’è stato un calo nelle vendite delle bevande alcoliche.

Così le suore si sono trovate a dover fronteggiare un esubero di bottiglie. Da qui la necessità di lanciare un video appello per aiutarle a risolvere il problema dell’eccedenza di vino.

Suor Maria Magdalena di Sint-Catharinadal, a Ossterhout, nei Paesi Bssi Meridionali, ha spiegato che un’organizzazione agricola locale sta aiutando le suore a vendere i vini sia online che in cantina, con particolare riferimento alle bottiglie di vino bianco del 2022 (Pinot bianco, Pinot grigio e la varietà alsaziana Auxerrois Blanc) a 14.50 euro l’una.

Stesso prezzo anche per le bottiglie di Pinot noir/Gamay rosé. Il guaio è che, finora, delle 60mila bottiglie prodotte, ne sono state vendute solamente 5mila. Le sorelle aveva iniziato a produrre vino nel 2014 in modo da poter finanziare la manutenzione degli edifici del convento.

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Si erano accordate con la compagnia area KLM nel 2020 per vendere i vini. Ma poi era arrivata la pandemia e tutto il resto, così l’affare non era andato a buon fine e le sorelle si sono ritrovate con un eccesso di scorte.

Le sorelle hanno così deciso di chiedere aiuto nelle settimane scorse a Thibaud van der Steen, co-fondatore dell’organizzazione Breda Maakt Mij Blij. Le suore hanno spiegato a van der Steen che avevano così tanto vino che non sapevano cosa farne. Inoltre, a causa dei rincari dell’energia, avevano anche problemi con un edificio mal isolato.

Da lì è nato il video con annessa campagna pubblicitaria per aiutare le suore a vendere il loro vino.

A proposito: se vi state chiedendo perché le suore abbiano deciso di produrre vino e non birra (di solito i conventi tendono a produrre birra), la spiegazione è semplice. Suor Magdalena, infatti, ha sottolineato che, secondo loro, la birra non era adatta per un convento: il vino si adattava meglio, anche perché è maggiormente biblico e ricorda Gesù.