Vino, presentata alla Camera una risoluzione per combattere le etichette salutiste

Le etichette salutiste continuano a scuotere il mondo del vino, tanto che alla Camera è stata presentata una risoluzione per contrastarle.

Vino, presentata alla Camera una risoluzione per combattere le etichette salutiste

Il tornado che negli ultimi tempi si è abbattuto sul mondo del vino, e su quello degli alcolici in generale: le cosiddette etichette salutiste. Approdate in Irlanda, si tratta in altre parole dell’introduzione di indicazioni di rischio per la salute connesso al consumo di alcol con frasi come “Il consumo di alcol provoca malattie al fegato” o “Nuoce alla salute”. Etichette che in un certo senso strizzano l’occhio agli obiettivi dell’OMS, che punta a tagliare i consumi negli anni a venire impugnando una linea dura che non concede sconti e non riconosce il cosiddetto “consumo sicuro”; e che al contempo fanno preoccupare i Paesi che vantano una produzione (e una tradizione) vinicola di un certo spessore. Uno schieramento, quest’ultimo, che naturalmente conta anche il nostro caro e vecchio Stivale.

Una risoluzione a 360 gradi

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Insomma, le pedine sono tutte in campo. Da una parte le autorità sanitarie, armate di studi che sottolineano il legame tra il consumo di alcolici e i tumori; e dall’altra i Paesi, i produttori e le associazioni di settore che invece invitano a un approccio più diplomatico, che tracci la differenza tra consumo e abuso di questi prodotti. Terreno fertile per il conflitto, non c’è dubbio.

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Motivo per cui, nelle ultime ore, è stata presentata in Commissione Agricoltura una risoluzione alla Camera che impegna il governo italiano ad “assumere iniziative a 360 gradi per contrastare l’introduzione nell’etichettatura degli alcolici di indicazioni di rischio per la salute connesso al consumo di alcool”, arrivando, se necessario, anche a fare ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.

Diamo una rapida occhiata ai tre punti chiave della risoluzione, che punta a scongiurare l’introduzione effettiva delle etichette salutiste: “Adoperarsi in tutti i tavoli europei di competenza, valutando, se del caso, la sussistenza dei presupposti per promuovere un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, anche in coordinamento con altri Paesi europei che condividono il medesimo posizionamento italiano;” si legge nel testo. “Operare in tutti i tavoli internazionali di competenza, con riferimento all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO)”.

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E ancora: “Adottare iniziative, anche in coordinamento con altri Paesi europei, produttori ed esportatori di vino e spiriti presso le competenti sedi europee, per impedire che la normativa irlandese diventi un precedente a danno delle produzioni nazionali, andando oltre il perimetro tracciato dal Parlamento europeo nel voto espresso sulla risoluzione”.

La contromossa dello Stivale, per di più, non finisce qua: il ministro delle Politiche Agricole e della Sovranità Alimentare, Lorenzo Lollobrigida, ha infatti annunciato che il Governo italiano sta lavorando con Spagna e Francia alla creazione di un documento sul tema. Staremo a vedere.