Vino, Francesco Lollobrigida condanna le etichette salutiste: “Scelta gravissima”

Le cosiddette etichette salutiste per il vino sono state condannate da Francesco Lollobrigida, che ha parlato di "scelta gravissima".

Vino, Francesco Lollobrigida condanna le etichette salutiste: “Scelta gravissima”

Etichette salutiste e vino – ma di che stiamo parlando? La notizia, in realtà, è fresca fresca: appena una manciata di ore fa, infatti, l’Irlanda ha spostato gli equilibri nell’annosa questione circa il consumo di alcolici, che vede schierati da una parte l’OMS, forte di una linea dura che punta a ridurre nettamente i consumi di bevande alcoliche negli anni a venire; e dall’altra i produttori e le associazioni di consumatori che inneggiano a una “nuova ondata di proibizionismo”. Il dibattito, che si era leggermente sopito in seguito alla sventata penalizzazione nei tagli ai fondi comunitari per i programmi di promozione di vino, carne rossa e salumi, è dunque tornato a incendiarsi in seguito alla decisione dell’Irlanda, che ha adottato etichette che recitano frasi come “Bere nuoce alla salute” o “Il consumo di alcol provoca malattie al fegato”; e nella mischia non poteva mancare il nostro Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

I commenti di Francesco Lollobrigida

vino

D’altronde, l’Italia è tra i Paesi del Vecchio Continente che maggiormente ha tentato di opporsi alla linea dura adottata dalle autorità sanitarie: l’immagine della tradizione enogastronomica del nostro caro e vecchio Stivale rischierebbe infatti di uscire severamente danneggiata da una campagna del genere, con conseguente contrazione delle vendite.

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In un contesto del genere, dove la tensione è alle stelle e gli schieramenti ormai ben ordinati in campo, è naturale che facciano il loro intervento anche figure pubbliche: “Crediamo che dietro questa scelta un’altra volta si miri non a garantire la salute” ha dunque commentato Lollobrigida “ma a condizionare invece i mercati“.

In altre parole, l’obiettivo della tutela della salute non sarebbe che un velo di bugie per mascherare intenti nettamente più commerciali. “La spinta, in questo senso, viene da nazioni che non producono vino e dove si abusa di superalcolici” continua Lollobrigida. “Si vuole equiparare il vino ai superalcolici“. Un nastro che, a onore del vero, abbiamo già sentito: il commento del ministro trova piena risonanza ai numerosi appelli dei produttori e delle associazioni di settore che invitano a tracciare una differenza tra il consumo moderato e l’abuso di bevande alcoliche.

Il semaforo vede di Bruxelles per le etichette di questo tipo, che inevitabilmente andranno ad alimentare il paragone tra vino e sigarette, è secondo Lollobrigida una scelta “gravissima per due ragioni: di merito, visti i tremila anni di storia del vino che dimostrano che, se utilizzato in modo moderato, è un alimento sano. Non ci risulta che le popolazioni che utilizzano e producono vino sono tra quelle in cui in la vita è più breve. Ma anche istituzionale, il Parlamento Ue ha dato un indirizzo che va in senso ben diverso”.