Vogue chiede ad un pub inglese (che si chiama Vogue) di cambiare nome, poi chiede scusa

Vogue ha inviato al titolare del pub una lettera di scuse incorniciata. "Da un Vogue all'altro, per favore accetta le nostre scuse".

Vogue chiede ad un pub inglese (che si chiama Vogue) di cambiare nome, poi chiede scusa

Qualche giorno fa abbiamo parlato di un pub inglese della Cornovaglia, che si chiama “The Star Inn at Vogue”, al quale la rivista Vogue – con cui non ha niente a che fare – ha chiesto di cambiare nome.

Il nome deriva dal fatto che il locale si trova nel villaggio di Vogue, vicino a Redruth, ed esiste da ormai 150 anni. Nonostante la storicità del pub, l’editore della rivista Condé Nast ha inviato i titolari del pub a cambiare nome poiché avrebbe potuto causa problemi.

Non la pensava così il titolare di The Star Inn at Vogue, Mark Graham, che ha inviato all’editore una lettera dal taglio decisamente ironico, nella quale ha specificato che il villaggio è stato fondato circa 200 anni fa, prima della rivista e anche della canzone di Madonna, “che non ha mai chiesto il permesso al paese” ha scherzato il proprietario.

Tutto è però finito bene: la rivista ha infatti inviato a Graham una lettera di scuse incorniciata. “Da un Vogue all’altro, per favore accetta le nostre scuse” è stato scritto nella nota di accompagnamento al pacco.

Condé Nast ha fatto sapere che il suo team “monitora regolarmente” l’uso del nome Vogue ed è stato avvisato dell’omonimia con il pub dalla Companies House, il registro delle imprese britannico.

Nella lettera di scuse, Vogue ha scritto: “Hai ragione a notare che ulteriori ricerche da parte del nostro team avrebbero identificato che non era necessario inviare una lettera del genere in questa occasione”.

Graham ha dichiarato: “Non mi aspetto di sentire nulla, ma ora abbiamo aperto un dialogo tra di noi, forse, su base amichevole, potremmo iniziare a lavorare insieme. Potremmo invitarli a venire a fare un servizio di moda quaggiù – potremmo entrambi goderci un po’ questo errore e farci una bella risata”.