Vongole, è nata l’Area di tutela biologica per gli allevamenti a Goro

È nata la nuova Area di tutela biologica per gli allevamenti di vongole di Goro, nel fiume Po: la superficie è di 67 mila metri quadrati.

Vongole, è nata l’Area di tutela biologica per gli allevamenti a Goro

La nuova Area di tutela biologica del tratto “Foce Po di Goro” vanta un’estensione complessiva di circa 67 mila metri quadrati di superficie e, come potrete immaginare, si pome come obiettivo l’incrementare, pur rispettando l’ambiente circostante, le risorse per la crescita spontanea di molluschi bivalvi appartenenti alle specie Ruditapes spp. – o, per intenderci, la cosiddetta vongola di Goro.

vongole

Nelle ultime settimane proprio questi allevamenti riuscirono a conquistare l’attenzione della cronaca a causa dell’imperversare della siccità, che di fatto sta letteralmente soffocando la produzione di vongole nel Po: nel caso specifico del Comune di Goro, vi raccontammo di come gli allevatori locali avessero preso a raccogliere manualmente – con solo l’ausilio di un rastrello – le alghe che stanno mettendo a repentaglio la salute dei molluschi. L’istituzione di un’Area di tutela biologica va dunque ad aggiungersi alle altre aree già presenti sul territorio regionale, destinate a zone per l’insediamento e lo sviluppo del novellame di vongola verace.

Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura e alla Pesca ha sottolineato come l’istituzione delle Aree di tutela biologica sia “uno strumento valido, che consente di armonizzare le azioni sul territorio per lo sviluppo delle attività di pesca e acquacoltura con le attività connesse per la tutela dell’ambiente. Inoltre, le recenti crisi anossiche che hanno interessato numerosi allevamenti, con gravi conseguenze economiche sulle produzioni, hanno reso ancora più forte l’esigenza di individuare ulteriori aree adatte alla riproduzione, all’insediamento e allo sviluppo delle larve di Ruditapes spp., finalizzate al ripopolamento degli allevamenti stessi”.