Yemen, la popolazione tenta di seminare il grano: il prezzo delle importazioni è salito alle stelle

A oggi la maggior parte degli abitanti dello Yemen non può permettersi di acquistare del grano straniero, il cui prezzo è salito alle stelle.

Yemen, la popolazione tenta di seminare il grano: il prezzo delle importazioni è salito alle stelle

A oggi la maggior parte degli abitanti dello Yemen non può permettersi di acquistare del grano straniero (o importato, per intenderci). Si tratta, a tutti gli effetti, di una macabra conseguenza della guerra che da ben sette anni sta dilaniando il Paese; un conflitto senza quartiere che ha portato più della metà della popolazione a soffrire la fame. Così, con la vita stravolta dalla fame e dalla povertà e il cibo che pare assumere sempre più la crudele sembianza del miraggio, gli yemeniti non hanno avuto scelta: meglio imbracciare vanga e zappa e tentare di seminare e far crescere il grano da sé.

bambini fame

“Le persone stanno facendo uso delle loro terre” ha spiegato ai microfoni di Reuters Abdo Mohsn Sinan, agricoltore yemenita. “Il che è meglio che fare affidamento sulle importazioni”. Già, ma sarebbe da illusi pensare che questo sia l’incipit di una meravigliosa storia di autosufficienza alimentare, di rivincita su di un mondo che pare aver dimenticato la guerra: la produzione di grano da queste parti è faticosa e improduttiva, con pochissima acqua per l’irrigazione  e infrastrutture per sfruttare le precipitazioni malfunzionanti o del tutto inesistenti. Basti pensare che, nel corso del 2021, la produzione nazionale di grano si è attestata appena a 250 mila tonnellate – una mole assolutamente insufficiente per sfamare bocche sempre più bisognose.

In questo dramma un ruolo importante è giocato anche dalle conseguenze della guerra in Ucraina, che ha intaccato le importazioni e innescato la salita dei prezzi che, come accennato, ha elevato il grano importato tra i beni di lusso. In questo contesto, l’unica strada percorribile sembra quella affatto scontata dell’autarchia: “Il ministero dell’Agricoltura deve sostenere gli agricoltori con semi e cereali, nonché con pozzi e dighe”, ha affermato Saleh Hababi, che lavora come venditore nella capitale degli Houthi, Sanaa. “Ciò aumenterà la produzione locale e non avremo bisogno di fare affidamento sulle importazioni”.