Zucchero sì, sale no: le critiche alla card del Governo “Dedicata a te”

La lista delle restrizioni di Dedicata a te, la card del Governo per combattere il caro spesa, ha fatto storcere il naso a molti.

Zucchero sì, sale no: le critiche alla card del Governo “Dedicata a te”

Zucchero sì ma sale no, caffè, tè e perfino la camomilla sì ma le tisane guai a pensarci, pesce fresco non c’è problema ma pesce surgelato torna subito a posarlo da dove l’hai preso. Dedicata a te, la nuova card contro il caro spesa presentata negli scorsi giorni da Giorgia Meloni, continua a fare parlare di sé – ma probabilmente non nel modo in cui i suoi ideatori avevano sperato. Eh sì, perché allo scorgere la lista delle incongruenze, delle limitazioni di acquisto, in molti hanno sollevato le sopracciglia, storto il naso e preso la via dei social per ventilare il proprio sbigottimento.

Dedicata a te: la card contro il caro spesa continua a subire critiche

giorgia meloni

Sia ben chiaro – era plausibile e francamente anche auspicabile che, nello studiare la card Dedicata a te, si pensasse a una lista di alimenti o prodotti che non fossero acquistabili: è il caso, giusto per fare due esempi che ci piombano in mente, delle bevande alcoliche o del caviale. Le prime, quando si tratta di stringere la cinghia, potrebbero essere nella migliore delle occasioni relegate a vizio tranquillamente rinunciabile (senza considerare l’aspetto potenzialmente controverso di introdurre una card che permette di fare incetta di prodotti fondamentalmente nocivi alla salute). Per quanto riguarda il caviale siamo certi non siano necessarie spiegazioni accessorie.

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Ma torniamo a noi – se qualche restrizione nell’uso della card Dedicata a te era dunque prevedibile, quelle effettivamente introdotte paiono arbitrarie e, a tratti, persino clamorose. Oltre all’esclusione del sale, già pruriginosa di suo, segnaliamo che non vengono contemplati i tipi di aceto diversi da quello di vino, mentre per l’olio c’è sia quello di oliva che quello di semi.

Come accennato in apertura di articolo non sono mancate le voci di dissenso sui social. “Con la carta #DedicataATe potrai acquistare: pescato fresco ma non pesce surgelato, caffè tè e camomilla ma non tisane, miele naturale ma non marmellate, zucchero ma non sale” si legge, ad esempio, in un tweet di Maria Cecilia Guerra, deputata e responsabile Lavoro del Pd. “Mai il paternalismo di Stato (sei povero? decido io quel che è bene per te) si era spinto a tanto”.

È bene notare che quanto riportato fino ad adesso non comincia nemmeno a grattare la più vasta superficie dei problemi della card Dedicata a te: vi ricordiamo che l‘importo – che l’opposizione al Governo non ha esitato a definire “una mancetta” – equivale ad appena 382 euro, o 30 euro al mese, o meno di un euro al giorno; ed è di fatto riservato alle sole famiglie con figli (almeno tre componenti, con priorità a quelle con almeno un under 14) penalizzando i single in difficoltà economica, i precettori del reddito di cittadinanza e anche le famiglie con figli più grandi.