Pizzeria Gaetano Genovesi a Napoli, recensione: qualità senza clamore

La nostra recensione della pizzeria Gaetano Genovesi a Napoli: il menu, i prezzi, i pro, i contro e tutto quel che dovete sapere prima di andarci.

Pizzeria Gaetano Genovesi a Napoli, recensione: qualità senza clamore

La Pizzeria Gaetano Genovesi in via Manzoni, Chaja Posillipo (Napoli), è uno storico presidio della semplicità. Per molto tempo appartenente a quello che è stato il primo franchising dedicato al disco della felicità (Solopizza), negli anni 10, la pizzeria ha cambiato nome, puntando su Gaetano Genovesi per l’appunto, proprietario e pizzaiolo.

Essenziale e scevro dai protagonismi che oramai imperversano tra le pizzastar partenopee, Genovesi è figlio d’arte: il padre Antonio fu pioniere della pizza napoletana in Giappone. Formatosi proprio con il padre e in alcune delle più blasonate pizzerie napoletane, Genovesi ha una visone della pizza improntata all’immediatezza. E questo dopo anni di professione e dopo aver avuto un vero e proprio boom di visite per la propria attività negli scorsi anni. La semplicità della sua idea di pizza non equivale a faciloneria, ma risponde ad una dimensione concreta, senza svirgolature eccessive.

Ambiente, menu, prezzi della pizzeria Genovesi

Gaetano Genovesi il menu

Ambiente semplice e gradevole: più sale si rincorrono tra loro;  c’è anche un piano inferiore/tavernetta. I coperti superano il centinaio e il forno è unico ed utilizzato anche per l’asporto. Prodigio della tecnica e dell’organizzazione più che rodata del team Genovesi. Qualche foto di Genovesi alle pareti: scevro da protagonismi, mica anacoreta! Menzione speciale per i pannelli dell’insonorizzazione, creativi e colorati, bella soluzione tecnica e di design.

Menu open air, riportato sulle tovagliette: rapido ed efficace. Le pizze non sono poche, anzi perfino troppe. Il servizio dichiara che i tanti clienti abituali hanno ognuno la propria irrinuciabile pizza preferita. Più che innovare a tutti i costi o seguire strettamente la stagionalità (sic!), qui si preferisce accontentare il cliente.

Che  mangino friarielli a luglio!

Non piangerà di certo Carlin Petrini, anche se l’ultima volta che è stato visto, in effetti, aveva l’aria contrariata. Non crediamo sia da attribuirsi alle monellerie di Genovesi.

Prezzi omeostatici: al di là della pop Marinara da 6€, tutte le altre (D.O.P., Classiche presentate in TV che siano) si aggirano tra gli 8 e i 12 €. La media matematica dei 10 € è assolutamente preponderante. Sfugge la logica nella scelta del prezzo, vista la grande diversità degli ingredienti: più che al food cost, evidentemente, ci si è indirizzati verso un criterio di equilibrio che sia sostenibile, non allontanando il cliente. Buona la selezione di fritti: 2,50 € al pezzo per crocché e arancini, 3€ per la frittatina, 9/10 € per il duetto di montanarine fritte e poi ripassate al forno.

Le pizze, i fritti e le mitiche graffette di Gaetano Genovesi

arancino e frittatina Gaetano Genovesidettaglio frittatina e arancino genovesiselezione premium montanarine genovesiLa Marinara di GenovesiLa Galà di GenovesiGateno Genovesi la focacciagraffette genovesi

Fatti non fummo a viver a dieta, né per seguitar uno stretto regime alimentare, diceva padre Dante, più o meno. Per non deluderlo, insistiamo nel progetto di farci venire la steatosi prima dei 40 anni (perché il tempo è relativo e i critici non hanno né età, né spalle).

Sostiene Genovesi che il suo impasto sia così leggero che si possono mangiare due pizze: vogliamo scoprire se vale anche per i fritti, la teoria della locupletazione dei trigliceridi.

Sì! Mangiamo senza colpo ferire un arancino (ben condito di sugo e con tutto quello che una nonna napoletana vorrebbe), una frittatina classica (piacevole) e un duetto special di montanarine. Tanto -ine, poi non sono, in ogni caso le mangiamo. Tanto non siamo a dieta! Buone!

Possiamo mangiare due pizze? Siamo parchi in due, ne saggiamo tre.

Marinara, buona cottura, disco sottile, cornicione presente non eccessivo. Buon profumo di aglio.

Gaetano Genovesi, la focaccia, non la persona fisica, eh. Datterini, bocconcini di bufala, prosciutto di Parma DOP 24 mesi di stagionatura e scaglie di parmigiano, tutto rigorosamente a crudo. Chiaramente estiva e dietetica, non fosse per i tanti bocconcini di bufala, che però si sa, a Napoli hanno la funzione di sgrassare la bocca dopo i pasti, manco fossero la versione solida della tisana al cardo mariano. Oltre che dimagrante, sì perfino dimagrante, d’accordo?!, molto gradevole.

Dulcis in fundo la Gala Pizza, la migliore pizza secondo uno dei tremila programmi cucina in cui gareggiano pizze, pizzini e pizzaioli. O forse era stata presentata ad uno dei tremila concorsi ai quali ogni pizzaiolo è tenuto a partecipare in un anno solare. Scusate la confusione, ma mettevi nei nostri panni (tanto sono belli ampi): quante informazioni su una pizza si possono incamerare prima che gli occhi e i concorsi si intreccino?

La Gala con ragout di melanzane, fior di latte di Agerola e melanzane bianche a funghetto, dadini di provola e basilico in gocce (gocce?), purtroppo incontra questa volta il problema di un certo retrogusto amarostico: può capitare, con le melanzane. Idea interessante, ancora migliorabile nell’esecuzione, al netto del contrattempo odierno. C’è una regola non scritta: appena fuori dal contesto che la incorona, la pizza che vince un concorso, peggiora sempre. Una sentenza.

Tutto leggerissimo, promessa mantenuta.

Quindi, graffette. Come le montanarine non proprio -ine, le graffette sono le cugine piccole ma gà scafate della graffe. Una sorta di Skipper (la sorellina pudica di Barbie), tornata da un Erasmus particolarmente birichino. Sono così dannatamente buone che perdoniamo loro anche la nutella. Si allude, ammiccando, ad un loro ingrediente segreto, non dichiarato né diffondibile: che sia la felicità che procurano?

Beverage, accessibilità, servizio e conto

genovesi la bollagenovesi conto
Beverage da migliorare subito. In un contesto di elevata della qualità di esecuzione e delle materie usate, qualche guizzo nel bere, ci vuole. Anche poco, anche semplice, ma tutto questo super basic dispiace.

Servizio, rapido, cortese e preparato, diretto dall’ottima e sempre sorridente Melina.

Dolci, al netto di graffette e angioletti (impasto di pizza fritta con zucchero e nutella), le altre proposte sono confezionate, sob.

Accessibilità, a tratti. Su di un gradino che porta al bagno più facilmente raggiungibile (il secondo è al di sotto di una bella rampa di scale) si pò mettere un scivolo rimovibile, ma perché non averlo pensato proprio in un’altra maniera, sin dalla progettazione?

Conto: ok, il conto è giusto! Per tutto quanto mangiato con una bottiglia di un qualcosa spumantizzato (si scherza ma fino a un certo punto) 63 euro.

Opinione

pizzerie

Decano tra i pizzaioli napoletani, ma senza alcun grillo per la testa, Gaetano Genovesi riflette la propria semplice linearità nelle sue creazioni. Impasto altamente digeribile e corretto; topping con qualche concessione di troppo ai gusti del momento. Un 8 che, migliorati i dolci e il beverage, potrà facilmente diventare un voto ancora migliore.

PRO

  • graffe da mille punti
  • impasto leggero e digeribile
  • insonorizzazione efficace e carina da vedersi
  • servizio rapido e cortese
  • prezzi contenuti

CONTRO

  • accessibilità quasi presente, ma poi...
  • beverage da implementare
  • carta dei dolci semi industriale
VOTO DISSAPORE: 8 / 10
Voto utenti
Pizzeria Gaetano Genovesi
Pizzeria Gaetano Genovesi
Pizzeria Gaetano Genovesi, Via Alessandro Manzoni, Napoli, NA, Italia