Birra Nazionale vs 100%: L’importanza di chiamarsi Teo Musso

Metti che sei Teo Musso, l’apripista delle birre artigianali italiane. Il tuo marchio (Le Baladin) è noto a chiunque bazzichi anche solo occasionalmente il mondo birraio, e ovunque vai ci sono frotte di ragazzine urlanti pronte a rinnegare un passato di “Corona con fettina di limone”. Metti che decidi di alzare la posta creando la prima birra italiana con ingredienti 100% autoctoni. Luppolo sperimentale realizzato in collaborazione con Tecnogranda e l’Istituto Agrario di Cussano, orzo, lievito e acqua. Tutto italiano, italianissimo. Il risultato si chiama birra Nazionale, proposta con un non disprezzabile senso del timing proprio in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Le Baladin è arrivata prima. Ancora una volta prima. Un momento, ho detto prima?

Metti che sei Marco Tamba, uno che ha da poco cambiato la professione sulla carta d’identità passando da “informatico” ad “agricoltore”. Dedicato anima e corpo alla piccola azienda agricola di Solarolo, nel ravennate, dopo anni di homebrewing apri il birrificio La Mata, 80.000 bottiglie all’anno non un una di più, ma in compenso molte aspettative. Metti che sei in fissa con una birra fatta solo con i prodotti della tua terra, e dopo un buon numero di viaggi avventurosi tra Germania e Poperinge con la macchina carica di luppolo, più qualche anno di studi e coltivazioni sperimentali, riesci a far crescere un bel luppoleto. L’orzo l’avevi, è bastato qualche tentativo et voilà, la 100% è nata. Solo che.

Solo che, pochi giorni dopo averla imbottigliata, scopri che Teo Musso stava presentando la sua Nazionale a Cheese, la festa del formaggio di Slow Food. La risonanza mediatica è – come dire? – leggermente superiore alla tua, ma comunque, resta la soddisfazione e ci scappa pure la foto insieme al divo a Pianeta Birra, la fiera di Rimini.

Metti ora che sei un lettore di Dissapore. Vuoi condividere con noi i tuoi pensieri sulla forsennata ricerca dell’italianità, sulla birra artigianale, o sulla parabola di Davide e Golia. Ti senti uno di quelli che tifano aprioristicamente per il piccolo ma ostinato, o pensi che esistano troppi pregiudizi nei confronti di tutti i giganti di questo mondo?

[Crediti | Link: Cronache di birra, Le Baladin, La Mata, immagini: Facebook]